Venerdì 19 Aprile 2024

Messi e l’esercito di quelli che non rinnovano

Leo il caso più eclatante: ma da Dybala a Calhanoglu, anche l’Italia è piena di campioni che non firmano per cercare un ingaggio più alto

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di Giulio Mola

Prepariamoci ad un’estate ricca di prestigiosi trasferimenti da una “big“ all’altra. Con contratti milionari per fuoriclasse anche “stagionati“ e dolorose perdite per le società. Perché i calciatori in scadenza di contratto ce ne sono parecchi. Solo che non tutti hanno le buone intenzioni di Donnarumma e Ibrahimovic, decisi a prolungare di fronte a proposte più o meno “decenti“.

Ci sono tanti altri giocatori, in Italia e all’estero, campioni e lussuosi “gregari“, che tengono letteralmente in ostaggio club e presidenti: nel senso che pur di andar via a parametro zero (senza che nelle casse societarie entri un solo euro) rifiutano (e hanno già rifiutato) qualsiasi destinazione. Magari per ripicca, a volte per scelta per altri obiettivi professionali.

Uno dei primi ad avere un atteggiamento ostruzionistico fu Edgar Davids: quando la Juventus, nell’autunno del 2003, ruppe le trattative per il rinnovo del contratto in scadenza, il centrocampista ingaggiò un braccio di ferro con Luciano Moggi. Le parti si lasciarono malissimo, nel senso che nel gennaio 2004 l’olandese (all’epoca nel mirino dell’Inter di Zaccheroni), venne messo in disparte e fu costretto ad andare 6 mesi a Barcellona in prestito prima di indossare la maglia nerazzurra a giugno.

Anche oggi, a due settimane dalla riapertura del mercato, e con le società che vorrebbero cedere alcuni giocatori in odore di svincolo, non mancano situazioni imbarazzanti. Quella anche mediaticamente più clamorosa riguarda Lionel Messi, perché il divorzio dal Barcellona non è utopia. Le manovre per il rinnovo del contratto in scadenza sono ferme da un pezzo, e già la scorsa estate si era rischiata la rottura. Alla fine l’argentino è rimasto con i blaugrana. Nel frattempo dopo un “sondaggio“ dell’Inter si sono fatti avanti gli sceicchi del Psg e soprattutto del Manchester City. La sensazione è che la storia d’amore fra la Pulce e i catalani sia davvero ai titoli di coda, e neppure l’imminente cambio di presidenza dovrebbe invertire la rotta.

In Italia, invece, il caso più eclatante è quello di Milik, messo fuori rosa dal Napoli di Gattuso su ordine di De Laurentiis. Tutto questo perché l’attaccante, oggetto di trattative di mercato non andate a buon fine la scorsa estate (lo volevano Juve e Roma) ha deciso di non rinnovare il contratto. Così il polacco da agosto il campo lo ha visto solo con la Nazionale, e il Napoli rischia seriamente di perderlo a costo zero a giugno perché di partire a gennaio l’attaccante non ne vuole proprio sapere nonostante offerte interessanti. A differenza dello spagnolo Llorente destinato alla Sampdoria.

Discorso un po’ diverso, ma solo nella forma, per Paulo Dybala (il cui contratto però scade nel 2022), cui la Juventus ha già offerto uno stipendio da primi 20 top player, mentre lui vorrebbe 15 milioni a stagione; e vale anche per il milanista Hakan Calhanoglu, che a fronte di un’iniziale richiesta di 7 milioni netti (rispetto ai 2,8 attuali) potrebbe “accontentarsi“ di 5 milioni.

Altri calciatori in scadenza che stanno facendole bizze rifiutando rinnovi e trasferimenti: Napoli non ha solo il caso Milik, ma situazioni analoghe con Maxsimovic e Hysaj; un po’ come accade al Torino, dove Nkoulou non ha dimenticato la mancata cessione alla Roma e il “castigo“ di un anno fa. A Marsiglia invece si sussurra che il bomber Thauvin abbia già un’intesa col Milan per giugno, mentre Aguero dovrebbe svincolarsi senza indennizzi dal City, così come Sergio Ramos, storico capitano del Real. Stesso discorso dicasi per l’olandese Wijnaldum (Liverpool), per ilcroato Modric (Real) l’argentino Di Maria (Psg) e lo spagnolo Diego Costa (Atletico M.). Anche il 34enne Olivier Giroud (Chelsea) ha tanti corteggiatori (anche in Italia) ma pare che la squadra voglia scegliersela lui. Dopo il 30 giugno.