Venerdì 19 Aprile 2024

Max e il maggiordomo Perez: "Così non è leale"

Il messicano secondo perché ha fatto passare due volte il campione del mondo

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di Leo Turrini

In fondo i Bibitari hanno lo stesso problema che la Ferrari vorrebbe poter affrontare. In breve: durante e dopo il gran premio di Spagna, la Red Bull è stata chiamata a fare i conti con le ambizioni del suo secondo pilota.

Perez, il messicano, è stato esplicito via radio: "Mi state chiedendo di dare strada a Verstappen e questo non è leale. Lo farò, ma ne parleremo dopo, con calma".

Niente di nuovo sotto il sole, in verità. Da quando l’olandese si è affermato come protagonista assoluto sulle piste del mondiale, la sua scuderia ha sempre messo in chiaro che esiste una gerarchia indiscutibile all’interno della squadra.

Se Verstappen ha bisogno di aiuto per conquistare il risultato pieno, il collega di lavoro deve semplicemente farsi da parte. Per onestà di cronaca, lo stesso principio veniva rigidamente applicato all’interno della Ferrari, nelle rarissime circostanze in cui il collega di Schumacher sembrava in grado di battere il capitano.

"Non dico che avrei certamente vinto io la corsa, ma nelle fasi iniziali ho dato la posizione all’olandese e non mi è mai stata restituita. Poi, ovviamente, sono consapevole che dall’interno dell’abitacolo non possiedo tutte le informazioni di cui dispongono gli ingegneri. Alla fine, sono contento perché abbiamo portato a casa una doppietta, ma dobbiamo renderci conto che la Ferrari ci ha fatto un regalo. Senza la rottura, Leclerc si sarebbe imposto in maniera nettissima". Perez dixit, senza sorriso sulle labbra.

È giusto integrare questa ricostruzione dei fatti scrivendo che sulla macchina del campione del mondo a lungo non ha funzionato l’ala posteriore mobile. Senza quel problema, Verstappen sicuramente non sarebbe rimasto per molti giri in coda alla Mercedes di Russell. E quindi le ambizioni di Perez sarebbero state drasticamente ridimensionate.

L’olandese, comunque, ha immediatamente riconosciuto i meriti dei compagni di squadra. Lo ha ringraziato via radio, sapendo che se il messicano avesse pensato a se stesso la corsa verso il primo posto sarebbe stata sicuramente molto, molto più complicata.

In lizza. A margine degli eventi che hanno coinvolto i vincitori, in Spagna si è finalmente rivista al massimo livello la Mercedes. Russell è salito sul podio, intestandosi un duello spettacolare con il campione del mondo in carica. A sua volta, Hamilton è risorto dalle ceneri. Coinvolto in un incidente in partenza, avrebbe addirittura voluto ritirarsi, per risparmiare il motore per le prossime gare. Gli ingegneri lo hanno invece convinto a continuare, offrendogli il pretesto per una rimonta che ad un certo punto lo aveva addirittura proiettato davanti alla Ferrari di Sainz. Solo un problema con la benzina ha obbligato il sette volte ridato ad alzare il piede nel finale.

"Ma se viaggiamo su questi ritmi – ha detto Hamilton – possiamo pensare di tornare molto presto la vittoria. La mia prestazione è stata molto consistente e ancora meglio sono andate le cose al mio compagno di squadra. La nostra stagione non è finita".

Ancora più esplicito Toto Wolff: "Qui a Barcellona ci siamo resi conto di poter ancora lottare per il titolo mondiale".

E se lo dice lui…