Mercoledì 24 Aprile 2024

Max crede nella Juve dimezzata

Signora a Napoli (ore 18) senza i sudamericani e Chiesa ma Allegri guarda avanti: e può giocarsi la carta Kean

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di Paolo Grilli

Tra il Napoli e la Juve è un film che non finisce mai. Oggi l’ennesima scena, al Maradona. E la Signora, parlando di ruoli, ora non è la favorita. Mancherà del tutto il suo prezioso reparto sudamericano: Dybala, Alex Sandro, Cuadrado, Danilo e Bentancur sono out, dopo gli impegni transoceanici con le nazionali che li hanno fatti riplanare sul mondo bianconero troppo tardi per averli adeguatamente riposati. E anche Chiesa ha dovuto dare forfait per il guaio muscolare che non dovrebbe però escluderlo dal primo impegno di Champions, martedì a Malmoe.

Max Allegri non è mai stato così zen. "Faremo una grande gara", dice senza tentennamenti. Se rinnovamento deve essere nel post Ronaldo, tanto vale sondare e stimolare le qualità di tutti per trovare subito un equilibrio che nelle prime due partite è chiaramente mancato. Ma non convocare quei cinque potenziali titolari è parso anche un messaggio chiaro a chi governa il calcio: così, con partite ogni tre giorni anche in giro per il globo, non si va più avanti.

Spalletti ha una grossa chance di allungare e di ribadire che le gerarchie stanno cambiando in fretta. Stasera potrebbe anche trovarsi a +8 e siamo a inizio settembre. Ma si prende l’Oscar dell’onestà e della sportività.

"È chiaro – ammette – che con queste partite delle Nazionali, e i voli transoceanici, qualche problema viene fuori. È un po’ come quando vai a teatro e non trovi i migliori attori. Il presidente De Laurentiis mi trova d’accordo quando dice che questa cosa va messa a posto".

Il Napoli, per altro, non avrà Demme, Lobotka e Zielinski, tutti infortunati. Ma ritrova Osimhen. Non sarà facile fermarlo per Allegri. De Sciglio e Pellegrini sono di complemento a Bonucci-Chiellini, le bandiere schierate sperando che siano ancora in forma europea.

Davanti Kulusevski e Bernardeschi cercheranno di lanciare e sbloccare Morata. Ma c’è Kean, pronto a entrare. Si è detto e ridetto che è il futuro della Juve, ma è il presente che preoccupa in bianconero: c’è già bisogno di lui.