Matteo-Rafa, è la notte che cambia il mondo

Berrettini a un passo dal grande salto di qualità: Nadal ultimo difensore dell’ancien regime. Ed è ancora una volta Italia-Spagna

di Paolo Franci

Diciamolo sottovoce: sono 530 anni che con gli spagnoli ci rode un bel po’. Per quella faccenda di Cristoforo Colombo, dei genovesi che lo snobbano e gli spagnoli che lo adottano, fino alla scoperta del Nuovo Mondo. Che poi lui fosse convinto di aver scoperto le Indie e un’altra storia. Però dai, ammettiamolo, abbiamo fatto la figura dei fessi e da lì in poi ogni volta che li incrociamo, gli spagnoli, c’è quel ’friccicore’ direbbe Nino Manfredi, e cioè quel brivido particolare che sa di antica rivalità.

E chissà che non lo scopra Matteo Berrettini un Nuovo Mondo, contro l’orco spagnolo. Un mondo fatto di top five - scavalcherebbe lo spagnolo nella classifica Atp piazzandosi al quinto posto - di consapevolezza e rivoluzione, perchè prima o poi questi Eternals della racchetta dovranno cadere no? E se fosse Matteo The Hammer a procurare la prima crepa nella carriera aliena di Rafa?Bella storia sarebbe. Certo non ci risarcirebbe la storia cupa della Nina, la Pinta e la Santa Maria ma, come si dice, ci si può anche accontentare, a volte no?. CIoè, noi sì, Matteo no. Lui è in viaggio e veleggia nei mari fin qui ignoti agli assi della nostra racchetta. Mai nessun azzurro era giunto in semifinale agli Open d’Australia. Mai nessun azzurro aveva raggiunto tre semifinali in tre Slam diversi: New York, Wimbledon e questa sfida con Rafa, come nel 2019 agli Us Open, quando Matteo non era ancora ’questo’ Matteo. E Rafa, beh lo sappiamo.

I due si stimano e tra noi e gli spagnoli il ’qua la mano’ parte spesso. Loro hanno adorato la Carrà eppoi Modugno, la Pausini, Ramazzotti e Tiziano Ferro. Noi abbiamo adottato Julio Iglesias, Miguel ’Superman’ Bosè e Alvaro Soler. Poi però ci si mette il pallone di mezzo e sono dolori. All’Europeo li abbiamo sbattuti fuori. In Nations League ci hanno menato loro. E quante altre storie ci sono con la palla che rotola: la finale degli azzurri di Prandelli, le Champions spezzate della Juve con Barça e Real. Però al Bernabeu abbiamo vinto un Mondiale Cioè: loro hanno visto partire Colombo, ma anche la Coppa del Mondo con Pertini e Bearzoti. Hai voglia te a precedenti col pallone nel mezzo!

Nel tennis le davamo e le prendevamo negli anni ’70, nei derby dal sangue caldo tra Panatta, e Barazzutti contro Orantes e Higueras: che rivalità a quei tempi, prima che loro prendessero il largo, da Carlos Moya fino a Nadal. Eppoi le imprese epiche: nel 1992 al nostro Settebello ci vollero sei supplementari per piegare gli spagnoli a casa loro, Barcellona, alle Olimpiadi. Poi certo, nel basket ci hanno surclassato. Nella pallavolo teniamo. Eppoi le ruote. Si sono amati ma senza vincere, Alonso e la Ferrari. Valentino Rossi ha affrontato un esercito di conquistadores: dall’odiato Marquez a Lorenzo, Pedrosa e Gibernau. E la bici? Nibali contro Contador e prima ancora Indurain contro ’El pirata’ Marco Pantani.