Martedì 23 Aprile 2024

Martina, la favola può continuare Con baby Gauff è in palio la finale

Roland Garros, Trevisan ha già battuto ’Coco’ nel 2020: nuova vita senza limiti dopo il lungo incubo e lo stop

Migration

di Paolo Grilli

Il grande vantaggio che oggi porterà con sé Martina Trevisan scendendo in campo sul Philippe Chatrier di Parigi è quello di non avere pressioni. Quelle sono tutte su Cori “Coco“ Gauff, sua sfidante nella semifinale del Roland Garros: una baby-campionessa – ha appena compiuto 18 anni, da almeno tre viene dipinta come la nuova Serena e la futura numero uno al mondo – che si ritroverà tutte le telecamere e i riflettori puntati addosso. Martina, che ha dieci anni in più della stellina Usa, quella fase della vita tennistica l’ha già vissuta e superata con il sigillo più autentico, la sofferenza. La tempesta interiore scatenata dalla condanna alla vittoria l’ha fatta tremare a lungo sull’orlo del baratro – leggasi anoressia – ma ora la mancina fiorentina è del tutto rinata ed è pronta a prendersi quella che si era persa senza obblighi, gustandosi ogni singolo quindici sui palcoscenici più prestigiosi. Il suo sorriso, così vero e consistente, racconta da solo una favola che il risultato di oggi, qualunque esso sia, non potrà cambiare.

Martina ha tutto anche dal punto di vista tecnico e tattico per provare ad agguantare una finale che sarebbe incredibile. Viene da dieci vittorie di fila nel circuito Wta, incluse quelle che le hanno consentito di vincere il titolo a Rabat prima che iniziasse lo Slam parigino, una striscia che la pone già nella terza posizione di tutti i tempi per un’azzurra, dopo la Pennetta delle quindici partite di fila vinte nella magica estate del 2015 e le undici di Sara Errani nel 2012. Nell’unico precedente tra Trevisan e Gauff, eravamo sempre al Roland Garros, nel 2020, vinse Martina in rimonta in tre set. Coco aveva appena 16 anni, la nostra approdò fino ai quarti scoprendosi grande all’improvviso. Comunque vada oggi, da lunedì sarà almeno la 26 del mondo facendo un balzo di più di trenta posizioni, come rinnovare un abbonamento per sogni sempre più grandi. Nell’altra semifinale, con inizio alle 15 e che precederà quella di Marti, si affronteranno la polacca numero uno al mondo Iga Swiatek, che ha liquidato la statunitense Jessica Pegula col punteggio di 6-3 6-2, e la russa numero 20 Daria Kasatkina, che ha sconfitto per 6-4 7-6 (7-5) la connazionale Veronika Kudermetova. Swiatek, a dirla tutta, sembra avviata al suo secondo successo parigino dopo quello del 2020 che la lanciò nel gotha del tennis, essendo giunta alla 33esima vittoria di fila nel torneo.

Una forza fisica e mentale che è giusto paragonare a quella di Nadal, vincitore dell’epica battaglia notturna con Djokovic nei quarti nonostante non partisse più coi favori del pronostico e domani opposto a Zverev in semifinale. Sempre nel torneo maschile il redivivo croato Marin Cilic, 34 anni e n.23 Atp, si è qualificato per la prima volta in carriera in semifinale a Parigi, battendo nei quarti il russo Andrey Rublev, numero 7, al super tiebreack del quinto set per 5-7, 6-3, 6-4, 3-6, 7-6 (10-2). Poi nella tarda serata si è giocato il derby scandinavo tra Casper Ruud, norvegese n. 8 Atp, e l’astro nascente danese Holger Rune, 19enne n.40 dal quale è uscito l’avversario di Cilic.