di Gianmario Bonzi Vent’anni per ritrovare un titolo europeo al maschile, 48 per agguantare un oro in una gara olimpica. Con tanto di doppietta sul podio, marchio di fabbrica di Roma 2022, anche nel nuoto in corsia. E’ un’Italia da impazzire, con 22 ori e 63 medagliere complessive, 4 e 11 nei tuffi, secondo posto dietro alla Gran Bretagna nello sport in questione. Lorenzo Marsaglia e Giovanni Tocci regalano un favoloso bis e, dopo il secondo e il terzo posto dal metro, sono oro e bronzo dai 3 metri olimpici.  Gli azzurri riscrivono la storia. Intanto, il titolo europeo al maschile in una gara individuale mancava dall’oro di Nicola Marconi dal trampolino 1m nel 2002; non solo, gli unici precedenti d’oro da tre metri erano quelli di Giorgio Cagnotto a Barcellona 1970 e Klaus Dibiasi a Vienna 1974; la medaglia mancava invece dal bronzo di Michele Benedetti agli Europei di specialità di Torino 2009. Se in eliminatoria, al mattino, è Tocci a prevalere su tutti, davanti a Laugher e Marsaglia, al pomeriggio la sfida è ad altissima tensione. Il romano Lorenzo, figlio del team manager della Nazionale maschile di pallavolo ai tempi di Velasco, regala la miglior prova della carriera, senza un solo errore su sei tuffi; di più, con un unico 6,5 valido nei voti in tutta la gara e per il resto esecuzioni da 7 in su. Bravissimo soprattutto a non tremare alla fine, quando, da primo in classifica, si è trovato a eseguire il tuffo più difficile, il quadruplo e mezzo avanti raggruppato, completato in scioltezza. Proprio il salto, tra l’altro, che ha fregato Laugher al penultimo giro (l’oro dal metro ha chiuso addirittura quinto) e invece rilanciato alla grande Tocci. Così Giovanni, al primo podio nella gara olimpica: "Entrare in acqua, poi uscire e sentire quel boato, è pazzesco: non vi dico l’emozione".  Dulcis in fundo, il timido Lorenzo, che però per la prima volta è riuscito a buttare in acqua la sua allenatrice, Benedetta Molaioli, per festeggiare: "Non sapevo che l’oro mancasse da così tanto tempo. E sulla medaglia c’è il Colosseo, c’è la mia città, la costudirò gelosamente. Battere Laugher è qualcosa di incredibile: a parte i cinesi, lui è il più forte del mondo. Prima dell’ultimo tuffo non sapevo di essere in testa, non guardo mai il tabellone. E condividere la gioia con Giovanni, un amico, è bellissimo". Oggi i due saliranno sul trampolino del sincro 3m.  Per chiudere in bellezza. In serata, ecco la chiusura ideale nei tuffi dalle grandi altezze, con il bronzo di Alessandro De Rose (come a Budapest 2017) a quota 416,45 punti, dietro i rumeni Preda, argento (436,20), e Popovici, oro (455,70). "Un’emozione fortissima – dice –. Non avrei mai pensato che Gary Hunt sbagliasse un tuffo. Abbiamo un futuro roseo davanti a noi, Roma è un punto di partenza". Il pubblico ha apprezzato. E se il futuro della specialità fosse olimpico?

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di Gianmario Bonzi
Vent’anni per ritrovare un titolo europeo al maschile, 48 per agguantare un oro in una gara olimpica. Con tanto di doppietta sul podio, marchio di fabbrica di Roma 2022, anche nel nuoto in corsia. E’ un’Italia da impazzire, con 22 ori e 63 medagliere complessive, 4 e 11 nei tuffi, secondo posto dietro alla Gran Bretagna nello sport in questione. Lorenzo Marsaglia e Giovanni Tocci regalano un favoloso bis e, dopo il secondo e il terzo posto dal metro, sono oro e bronzo dai 3 metri olimpici. 
Gli azzurri riscrivono la storia. Intanto, il titolo europeo al maschile in una gara individuale mancava dall’oro di Nicola Marconi dal trampolino 1m nel 2002; non solo, gli unici precedenti d’oro da tre metri erano quelli di Giorgio Cagnotto a Barcellona 1970 e Klaus Dibiasi a Vienna 1974; la medaglia mancava invece dal bronzo di Michele Benedetti agli Europei di specialità di Torino 2009. Se in eliminatoria, al mattino, è Tocci a prevalere su tutti, davanti a Laugher e Marsaglia, al pomeriggio la sfida è ad altissima tensione. Il romano Lorenzo, figlio del team manager della Nazionale maschile di pallavolo ai tempi di Velasco, regala la miglior prova della carriera, senza un solo errore su sei tuffi; di più, con un unico 6,5 valido nei voti in tutta la gara e per il resto esecuzioni da 7 in su. Bravissimo soprattutto a non tremare alla fine, quando, da primo in classifica, si è trovato a eseguire il tuffo più difficile, il quadruplo e mezzo avanti raggruppato, completato in scioltezza. Proprio il salto, tra l’altro, che ha fregato Laugher al penultimo giro (l’oro dal metro ha chiuso addirittura quinto) e invece rilanciato alla grande Tocci. Così Giovanni, al primo podio nella gara olimpica: "Entrare in acqua, poi uscire e sentire quel boato, è pazzesco: non vi dico l’emozione". 
Dulcis in fundo, il timido Lorenzo, che però per la prima volta è riuscito a buttare in acqua la sua allenatrice, Benedetta Molaioli, per festeggiare: "Non sapevo che l’oro mancasse da così tanto tempo. E sulla medaglia c’è il Colosseo, c’è la mia città, la costudirò gelosamente. Battere Laugher è qualcosa di incredibile: a parte i cinesi, lui è il più forte del mondo. Prima dell’ultimo tuffo non sapevo di essere in testa, non guardo mai il tabellone. E condividere la gioia con Giovanni, un amico, è bellissimo". Oggi i due saliranno sul trampolino del sincro 3m. 
Per chiudere in bellezza. In serata, ecco la chiusura ideale nei tuffi dalle grandi altezze, con il bronzo di Alessandro De Rose (come a Budapest 2017) a quota 416,45 punti, dietro i rumeni Preda, argento (436,20), e Popovici, oro (455,70). "Un’emozione fortissima – dice –. Non avrei mai pensato che Gary Hunt sbagliasse un tuffo. Abbiamo un futuro roseo davanti a noi, Roma è un punto di partenza". Il pubblico ha apprezzato. E se il futuro della specialità fosse olimpico?

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