Sabato 20 Aprile 2024

Marini, la prima è tutta d’argento "Peccato, ero a un passo dall’oro"

Il marchigiano sul podio al debutto iridato, ma vince la Coppa del Mondo. Garozzo: "Dopo Parigi forse smetto"

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di Gianmario Bonzi

Un urlo che resta strozzato in gola. E se vogliamo, incredibilmente, da 4 anni, perché l’Italia della scherma da Wuxi 2018 non riesce più a vincere un oro tra Mondiali e Olimpiadi (per ora). Quella di ieri però è un’altra storia, una storia comunque positiva, quella di un giovane e talentuoso ragazzo di Ancona, portacolori da 5 anni del glorioso Club Scherma Jesi, medaglia d’argento mondiale per una sola stoccata nel fioretto individuale maschile all’esordio nella manifestazione e a soli 22 anni. Solo che dopo rimonte esaltanti e prestazioni clamorose, l’urlo di gioia si è proprio bloccato a un passo dal traguardo quando pareva possibile. Tommaso Marini regala all’Italia la terza medaglia ai Mondiali 2022 del Cairo, la seconda d’argento (sempre nel fioretto, dopo quella di Errigo tra le ragazze), arrendendosi 14-15 al campione uscente Lefort, che bissa il titolo del 2019, dopo aver rimontato prima da 3-9 e poi 11-14, fino al 14-14. L’ultima stoccata, una parata e risposta del transalpino, è stata fatale. Un peccato, perché Marini era stato strepitoso ai 16esimi, aveva rimontato sotto 6-12 contro il forte americano Meinhardt, prima di eliminare con autorevolezza in semifinale il campione olimpico in carica, Cheung Ka Long di Hong Kong.

Fuori dalla zona medaglia gli altri azzurri, Garozzo (campione europeo tre settimane fa, ha annunciato che dopo Parigi potrebbe smettere), Foconi e Avola. Per l’Italia della scherma, medaglia n.352, la n.108 d’argento (a fronte di 116 ori). Così Marini, che comunque ha vinto la coppa del mondo: "C’ero quasi. Peccato, ma sono molto contento. Mi sono sentito un po’ stanco e un po’ dolorante in finale. Anche emozionato. Ho ceduto proprio all’ultimo, ma ho fatto una stagione importante e resto soddisfatto". Il ct Stefano Cerioni: "È un talento, ci farà divertire tanto in futuro. Ha margine, lavorerà per arrivare all’oro il prima possibile". Occasione forse persa, invece, dalle sciabolatrici, in una manifestazione dove mancavano le fortissime russe e la francese Brunet. Ne hanno approfittato Giappone e Spagna per fare la storia: Misaki Emura, comunque n.1 del tabellone e vincitrice in stagione di una tappa di Coppa, ha regalato alle nipponiche il primo storico oro femminile individuale (non solo nella sciabola). Fuori agli ottavi Passaro, Gregorio e Criscio. Oggi gare a squadre, spada donne e sciabola uomini.