Giovedì 18 Aprile 2024

Mancio super nel ricostruire

Giuseppe Tassi

Uno schiaffo ai catastrofisti, un bavaglio alle mille Cassandre. La prima fase della Nations League, che si chiude stasera in Germania, riabilita Mancini e le sue qualità di scopritore di talenti e di collaudato stratega. Come auspicavo, il violento shock del dopo Argentina ha spinto il Ct verso una rifondazione non più rinviabile, perché già tardiva.

E quando c’è da ricostruire, da avviare un nuovo progetto, il Mancio resta un numero uno. Con la bacchetta del rabdomante è andato a caccia di talenti nascosti nel sottosuolo e poi ha aperto la porta del suo elastico 4-3-3 ai giovani ricambi che già premevano alle porte della sua nazionale.

Risultato; abbiamo scoperto le virtù di Gnonto, nascosto a Zurigo e quelle del centrale difensivo Gatti, che gioca in B nel Frosinone. Il romanista Pellegrini ha preso per mano la squadra come un vero e proprio leader e il centrocampo ha moltiplicato le sue variabili e accresciuto il potenziale con gli innesti di Tonali e Frattesi. Un reparto che conta già Cristante; Barella, Verratti e Locatelli è una splendida garanzia per il futuro.

Resta l’annoso problema del gol, che l’Italia si porta dietro già dalla seconda fase dell’Europeo. Scamacca mi sembra davvero la soluzione migliore, se assistito da esterni veloci e fantasiosi come Pessina e Pellegrini o dal Chiesa che verrà. Tocca a lui e a Raspadori mettere il sigillo sulla rinascita di una Nazionale sempre più verde.