Mancio e l’Italia da fare in smart working

Col ct in isolamento (atteso oggi l’esito del tampone), c’è Evani in panchina: "Ma è come se Roberto fosse qui". Tante novità in campo

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di Paolo Franci

Amichevole sarà lei. Anche se il pallone è aggredito dal Covid-19, arbitrato dalle Asl e sballottato tra polemiconi e soluzioni improvvide - come quella di intestardirsi e non capire che della Nations League in questo momento si doveva fare a meno - il ‘diversamente ct’ Chicco Evani sfoglia la playlist del Mancio (a casa in isolamento fiduciario: ieri si è sottoposto al tampone e aspetta i risultati per oggi) e tira fuori una delle sue hit preferite. Eh sì, anche questa partita da ‘largo ai giovani’, "bisogna vincere perchè come aveva detto Roberto per la Moldavia, le vittorie servono a migliorare il ranking e presentarsi da teste di serie al sorteggio per i Mondiali". Vedremo facce nuove al Franchi e l’Italia scenderà in campo con il primo ct della storia del nosrro pallone, in smart working, costretto a immaginare che il morbido divano di casa sia quella panchina di Firenze dove tutto è cominciato nella sua ‘second life’ del pallone. Eh sì, il Mancio tutte le volte che torna a Firenze si gode l’emozione di quella prima volta, non un fatto banale per un ct che pare glaciale ma in realtà cedevole al tumulto delle emozioni. Mentre lui sarà con i suoi ragazzi attraverso i pollici della tv, in panchina ci sarà Evani, fido vice. E qui varrà la pena spendere due parole sullo staff del ct. Per lui è molto più di quel che siamo abituati a immaginare. Evani, Fausto Salsano, Giulio Nuciari e Attilio Lombardo sono come una famiglia e molto più che collaboratori. Con lui hanno giocato nella Samp e il rapporto dura da oltre 25 anni. Alcuni di loro, da Salsano a Lombardo, al preparatore dei portieri Battara oggi in azzurro, hanno costruito il primo grande Manchester City. Ecco perchè, quando Evani parla del ct in smart working, dichiara con grande naturalezza: "Sarà come se fosse qui con noi". Non dice "me", dice "noi", perchè il concetto di squadra che il Mancio predica martellando testa e cuore dei suoi, vale ovunque e per chiunque, dai calciatori allo staff. Dunque, il ct stasera non c’è ma c’è, dice Evani: "Ci sentiamo spesso. Lui osserva gli allenamenti in diretta, partecipa alle riunioni e il gruppo lo sente vicino. Non ci sono cambiamenti se non che manchi fisicamente, però è come se ci fosse". L’abbiamo detto no? il Mancio non c’è ma c’è.