Martedì 23 Aprile 2024

Mancini, la rivoluzione continua lontano dai riflettori del Qatar

Domani il test in Albania, domenica in Austria: da Pafundi a Parisi, chance per far crescere altri talenti

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di Paolo Franci

Sì, a pensarci bene giocare due amichevoli quando inizia quel Mondiale che gli azzurri hanno fatto scivolar via come sabbia tra le dita, non parrebbe proprio il massimo. Anzi. Seguendo il refrain amarissimo del ct Mancini sul peso del flop - "Non c’è niente niente da fare, dobbiamo aspettare che passi dicembre...", l’idea che la Nazionale si facesse di nebbia pareva anche scontata. E invece il Mancio ha voluto queste due partite con Albania e Austria, squadre che il Mondiale non lo praticano proprio come noi. Perchè? Il segreto (vabbè, segreto...) di questa scelta è nella giovane età e nel talento di Simone Pafundi, nato nell’anno in cui l’azzurro trionfava a Berlino e primo 2006 ad esordire in Serie A. A livello giovanile, ha spaccato il mondo e in quella convocazione c’è l’idea non solo di profonda rifondazione, ma anche di voler ’allevare’ le nuove generazioni di azzurri che non potranno e non dovranno mancare la qualificazione al Mondiale del 2026, il vero, grande obiettivo - ok, c’è anche l’Europeo e siamo campioni in carica... - del ct Mancini. Conoscendolo, sappiamo quanto il Mancio stia gongolando per la scelta coraggiosa di Max Allegri nel lanciare in prima squadra Fagioli e Miretti, prontamente convocati per la doppia amichevole azzurra.

Forse, il fatto di giocare quando gli altri iniziano a giocarsi il torneo più importante al mondo, è anche un modo per pungolare l’orgoglio e la passione azzurra. come a dire: "Loro in Qatar, noi qui con Albania e Austria... Vediamo un po’ di rimettere le cose a posto". Per rimettere la chiesa al centro del villaggio - così per dirla alla Rudi Garcia - il Mancio ha portato un bel po’ di facce nuove, complice pure qualche infortunio eccellente. Come gli capita ultimamente però, non sono poche le alzate di mano per acciacco già a ritiro in corso. Ieri hanno detto ciao per ontrattempi fisici vari Bryan Cristante, Davide Frattesi e Gianluca Scamacca, non tre giocatori qualunque in effetti. Cristante dovrà operarsi alla mano per un infortunio occorso durante Roma-Napoli. Aveva alzato la mano anche Toloi e al suo posto Mancini ha chiamato Fabiano Parisi mentre a Coverciano è arrivato anche Andrea Pinamonti per sostituire Scamacca.

Come al solito, là davanti c’è poco da giostrare: l’unico centravanti di ruolo è Andrea Pinamonti, oltre al duttile Jack Raspadori, protagonista di un grande avvio di stagione con il Napoli. Finalmente, dopo il lungo infortunio, torna in Nazionale Federico Chiesa, uno di quelli che è mancato maledettamente al ct nei mesi in cui ha inseguito la qualificazione al mondiale del Qatar. Nei prossimi mesi, poi, ci sarà da fare i conti con la (speriamo definitiva) maturazione di Moise Kean. Il trascinatore della riscossa juventina è proprio quel che serve a Mancini, il primo a credere fortemente nello juventino prima del lungo sbandamento del ragazzo. Segnale forte, la non convocazione, anche per Nic Zaniolo, che deve assolutamente riconquistare la Nazionale per il suo bene e per i destini della magia azzurra.