Venerdì 19 Aprile 2024

Maignan guida la carica dei leader a sorpresa

Ibra fondamentale nel gruppo, il danese Kjaer esempio: Tomori-Kalulu che scoperta, Messias lampi di genio, Theo che forza a sinistra

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di Giulio Mola

Ecco il pagellone dello scudetto del MIlan

CALABRIA 8 Più sicuro, maturo, disciplinato tatticamente. Non a caso Pioli gli ha spesso consegnato la fascia di capitano (anche ieri), in assenza di Romagnoli. Partecipa di frequente alla manovra offensiva (2 reti e tre assist)

FLORENZI 7: Una delle piacevoli sorprese. Nonostante gli infortuni pregressi e quelli degli ultimi mesi, è stato non solo fondamentale uomo-spogliatoio, ma anche decisivo. Come a Verona, col destro violento e preciso che ha chiuso la gara.

KALULU 7,5 Giovanissimo e talentuoso professore della retroguardia, lanciato nella mischia dopo l’infortunio di Kjaer. Qualche pausa se l’è presa, ma è migliorato di partita in partita, senza farsi prendere dall’ansia.

ROMAGNOLI 6,5 Capitano con la valigia (ieri ha avuto la fascia negli ultimi dieci minuti) , anche con un contratto in scadenza (e nonostante i problemi fisici) non ha fatto mancare il suo prezioso apporto di esperienza.

TOMORI 8: Fisicità straripante, grande senso della posizione e tanto coraggio. Non ama essere appariscente, ma ha dato solidità a tutto il reparto.

THEO HERNANDEZ 8,5: Anche il rendimento del francese è stato elevato, con l’apoteosi di domenica 15: quel 2-0 con una travolgente discesa alla Weah da campo a campo.

KESSIE 7 Per anni è stato il “Presidente“, beniamino dei tifosi e punto di riferimento dello spogliatoio. Da quando le trattative per il rinnovo si sono fermate, è venuto meno il feeling con l’ambiente. Pioli gli ha comunque concesso spazio, l’ivoriano non ha sbagliato le gare più importanti, compresa quella di ieri (gol del 3-0) I fischi di S. Siro lo hanno ferito ma ha chiuso fra gli applausi.

BENNACER 7,5 Fra Coppa d’Africa e qualche acciacco per l’algerino non è stata una stagione facile. Ma quando stava bene era titolare (29 presenze e 2 reti), il suo gol a Cagliari resta fra i più importanti del torneo.

BRAHIM DIAZ 6,5 Croce e delizia dell’allenatore, perché dopo l’addio di Calhanoglu sarebbe toccata a lui la posizione del 10. Discreto girone d’andata, poi si è spento (3 reti in 30 partite).

SAELEMAEKERS 6,5: Molti gli rimproverano di essere frenetico, ma la frenesia sulla fascia serve. Sforna cross interessanti, corre e sradica palloni.

MESSIAS 6.5: Il brasiliano ha avuto il suo momento di gloria a fine autunno, fra Champions e campionato. E per un po’ si è guadagnato la fiducia del mister e una maglia da titolare.

KRUNIC 7: 6 Pioli si fida tanto di lui in ogni zona del campo, e la fiducia viene ripagata. Chiude il campionato da titolare.

IBRAHIMOVIC 8 Il giocatore giusto al momento giusto. Difficile chiedere di più ad un quarantenne. Otto gol in 22 partite sono tanta roba. Anche perché nella prima parte del campionato è stato determinante. Ha stretto i denti, ha giocato pure con le ginocchia a pezzi e, dettaglio non trascurabile, sin dal giorno del suo ritorno è stato il primo a credere nello scudetto. Ieri venti minuti finali per godersi lafesta.

REBIC 6 Contributo scarso in termini di gol (solo 2), a parziale giustifica ci sono i numerosi infortuni (veri e presunti) che non gli hanno dato pace.

TATARUSANU 6 Ha dovuto difendere i pali in sei partite e lo scudetto porta anche la sua firma: basta pensare al rigore parato a Lautaro Martinez nel derby d’andata, terminato poi 1-1.

KJAER 7 Reduce da un fantastico europeo aveva iniziato alla grande la nuova stagione: titolare inamovibile fino a quel maledetto 4 dicembre, giorno in cui si ruppe il crociato nel match contro la Salernitana.

BAKAYOKO 5 Di lui si sono perse le tracce il 17 gennaio, ultima partita disputata, contro lo Spezia. Diversi infortuni muscolari e appena 13 presenze.

CASTILLEJO sv Appena 5 presenze (anche se il suo ingresso a Verona ha inciso), complici i guai fisici (Covid compreso). A gennaio sembrava dovesse andare alla Samp, poi è rimasto. Vedendo pochissimo il campo.

MALDINI 6 Un cognome pesante sulle spalle, tanta umiltà in campo. Tredici le presenze (coppe incluse) del 20enne Daniel, l’immensa gioia per la rete decisiva con lo Spezia davanti agli occhi carichi di emozione di papà Paolo.

MIRANTE sv Arrivato in autunno da “svincolato“ per sostituire l’infortunato Maignan, il 38enne ex portiere di Parma e Roma non è stato mai utilizzato.

GABBIA 6 A Una manciata di apparizioni (8 in campionato, 2 in Coppa Italia) per fare esperienza, quando in difesa si era ai minimi termini. A soli 22 anni il ragazzo ha carattere e qualità.

BALLO TOURÈ 5,5 Stagione anonima: 10 presenze in campionato senza lampi.

LAZETIC sv Il giovanissimo serbo è arrivato a gennaio, ha imparato tanto anche senza giocare.