Mercoledì 24 Aprile 2024

Mai fidarsi però di Pirlo

Leo Turrini

Chissà se Javier Zanetti, ieri sera in tribuna al Tardini, ha avuto modo di ripensare ad una antica gloriosa domenica interista a Parma. Era il 2008 e una doppietta di Ibra regalò alla Beneamata uno scudetto che sembrava perduto.

Tredici anni dopo, Zlatan era impegnato a cantare a Sanremo. Le cose cambiano, gli eroi invecchiano pur restando tali. Ma di sicuro un’altra volta la tappa emiliana incoraggia i cuori nerazzurri. Con una postilla.

Eccola qua. Poteva sembrare un azzardo, da parte di Conte, concedere un turno di riposo a Lautaro Martinez. Tutti a dire che l’Inter dipende in esclusiva dalla Lula piena, dalla coppia formata dall’argentino e dall’industruttibile Lukaku.

Ebbene, il sostituto si è fatto avanti. Due gol di Sanchez, che evidentemente ci tiene a non essere considerato soltanto una riserva di lusso.

Morale. Sei punti di vantaggio sul Milan cominciano ad essere una cospicua dote. E qui ci sta, con tutto il rispetto per l’Ibra coccolato da Amadeus e Fiorello, che la vera rivale rimane la Juventus. Molto sarà detto dal prossimo ciclo bianconero: tra Lazio e recupero con il Napoli, la Signora si giocherà tutto.

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