Martedì 23 Aprile 2024

Lukaku tradisce il Belgio: la Croazia ringrazia

Fallisce quattro gol clamorosi e condanna i Diavoli Rossi all’eliminazione: Modric & C. strappano il pari che basta per gli ottavi

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di Mattia Todisco

Il salvatore della patria è diventato il brutto anatroccolo. La copertina di Croazia-Belgio la prende Romelu Lukaku, entrando nella storia dalla porta sbagliata. Fallisce quattro gol, uno più semplice dell’altro, condanna il miglior Belgio delle prime tre partite del girone a tornare a casa tra le polemiche, le discussioni interne vere o presunte e un senso di incompiuta per la generazione dorata dei fiamminghi, arrivata per diversi interpreti all’ultimo ballo su un palcoscenico prestigioso.

Magari così non sarà per Lukaku, che a 29 anni può ancora sperare di essere ai Mondiali tra quattro anni. Il resto della compagnia dovrà fare i conti con la carta d’identità e con acciacchi che in alcuni casi hanno colpito un po’ prima del previsto. Come per Eden Hazard, un fuoriclasse triste, a cui il ct Martinez concede gli ultimi 5’ più recupero nel tentativo di raddrizzare un destino che non ne vuol sapere di cambiare orizzonte dal conclusivo 0-0.

Quando il tuo centravanti, la stella, manda sul palo qualcosa in più di un rigore in movimento e devia fuori dallo specchio tre palloni pervenuti dove attorno c’è solitudine, a pochi passi dalla fatidica linea della gioia, i segnali non sono beneauguranti. La Croazia, un’altra squadra con nomi altisonanti in cui l’età media comincia a essere un tema, si salva con tanta fortuna. È vero, guadagna un rigore nel primo tempo che viene annullato per un fuorigioco millimetrico rilevato dalla tecnologia, ma in fase difensiva paga dazio e si salva solo perché oltre a Lukaku anche Mertens ci mette abbondantemente del suo.

Si schiacciano troppo, Modric e compagni. Gvardiol sbroglia matasse, qualcuna sfugge anche a lui. Quando i biancorossi mettono il muso fuori dai propri sedici metri palleggiano che è un piacere, ma non brillano per capacità realizzative.

Dalic ha a disposizione tanti elementi che fanno giocare bene la squadra e pochi che sanno come buttarla dentro. Anche questo dà coraggio al Belgio, che fino all’ultimo rimane aggrappato alla speranza di qualificazione ai danni dei croati. Il risultato di Canada-Marocco permetteva infatti a una sola delle due rivali di staccare il pass per gli ottavi. Una sfida a eliminazione diretta in anticipo rispetto a quelle che partiranno da domani. A Lukaku è toccato il compito di aprire le sliding doors e gliene sono passate davanti diverse.

Al triplice fischio, mani sul volto, è stato consolato da Thierry Henry (vice di Martinez) e ha sfogato la rabbia contro una delle panchine. Quello che tornerà a Milano sarà un gigante figlio della sua capacità di reagire. Gliene servirà una dose massiccia.