Lukaku si riprende l’Inter a passo d’Europa

Il belga entra nella ripresa e sblocca una partita difficile contro il Porto, l’arbitro e il Var non si erano accorti di un rigore su Darmian

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di Mattia Todisco

La legge dell’1-0, nelle partite che contano. Napoli, Atalanta, Milan. L’Inter si ripete, nell’andata degli ottavi di finale di Champions contro il Porto. Meno scintillante che nelle altre occasioni importanti di questo primo scorcio 2023. Questa lo era ancora di più e la tensione si è sentita, almeno fino a quando Lukaku non ha liberato l’urlo del Meazza superando Diogo Costa a pochi giri di lancette dal termine. Assist di Barella, la giusta chiosa dopo lo screzio tra i due a Marassi. La vittoria è un traguardo raggiunto con sforzo, superando un ostacolo complicato. Il Porto è un elastico collaudato. Le linee si alzano e si abbassano seguendo con organizzazione la fase offensiva dell’Inter, sviluppata spesso in orizzontale per cercare il quinto libero e poi riempire l’area. C’è un po’ di studio, la voglia di non scoprirsi oltre il dovuto aspettando che l’avversario commetta l’errore. Il Porto concede una grande opportunità a Lautaro, testata alta su imbeccata mancina di Dimarco. Calhanoglu tenta la magia a sorpresa, quasi dal corner, testando i riflessi di Diogo Costa. Serve di più, a partire dalla pulizia nelle uscite e da coperture attente. Bastoni si concede qualche brivido in retroguardia (Galeno manda alle ortiche un colpo di testa a porta quasi sguarnita) e ne fa passare uno enorme ai cinquemila portoghesi in piccionaia: la smanacciata del portiere avversario ha del miracoloso-fortunoso, un attimo prima dell’intervallo.

Nel mentre gli animi si sono scaldati a dovere. Tra Onana e Dzeko che non s’intendono su un rilancio. Tra Otavio e Dimarco (giallo a entrambi) dopo una furbata del portoghese. Resta lo 0-0, un pericoloso stallo. Alla ripresa delle operazioni, Conceiçao perde Galeno (autore di un intervento più che dubbio in area su Darmian) e gioca la carta Evanilson. I nerazzurri avanzano col baricentro, ma le opportunità sono del Porto. Onana diventa protagonista con tre parate di cui due nella stessa azione, un concentrato di reattività esplosiva. Sulle seconde palle i lusitani arrivano prima, hanno più freschezza e allora per Inzaghi è il momento di Gosens e Lukaku (fuori Dimarco e uno spento Dzeko). Entra anche Brozovic per Mkhitaryan. Si riaccende uno sprazzo di "LuLa", Lukaku per Lautaro, che non arriva di un soffio all’appuntamento col vantaggio. Otavio prende la via degli spogliatoi per doppia ammonizione, mancano tredici minuti al novantesimo. Dumfries per Skriniar è il segnale che bisogna prendere campo. Lautaro sbatte contro un muro di portoghesi in area, Conceiçao aggiunge densità con Wendell per Taremi. Pian piano il Porto arretra, troppo. Barella centra il pallone giusto per Lukaku, palo e poi ribattuta vincente. "Romelu, Romelu", il coro esplode e poco ci manca che arrivi il bis a stretto giro. Il secondo centro sarebbe un bel vantaggio in vista del ritorno, ma va bene così. Ce n’è abbastanza per essere soddisfatti, fiduciosi in vista di un ritorno che si preannuncia di altrettanta sofferenza. Il Porto è tosto. Anche l’Inter dovrà esserlo.