Lukaku già a Londra, chi arriva oltre a Dzeko?

Vlahovic l’investimento futuro, Zapata l’esperto, Correa per accontentare Inzaghi: Marotta cerca di chiudere presto per uno dei tre

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di Mattia Todisco

Con le visite mediche condotte già ieri a Milano e l’imbarco dai voli privati di Linate verso Londra, l’avventura biennale in Italia di Romelu Lukaku può considerarsi conclusa in tutto e per tutto. "Farò un messaggio per i tifosi nei prossimi giorni", dice il belga ai cronisti che lo aspettano davanti all’aeroporto milanese. Parole che sostanzialmente dovrebbero rimarcare una serie di concetti: sono stato bene a Milano, ma voglio andare dove penso di poter vincere ancora e non sono riuscito in passato a dimostrare chi sono. Visti i buoni rapporti con la piazza difficilmente il giocatore calcherà la mano sulla mancanza di prospettive date da una stagione in cui Suning ne ha fatte passare economicamente di tutti i colori ai tesserati e sugli addii di Conte e Hakimi che hanno reso il progetto decisamente meno abbacinante.

Il primo tassello per il dopo-Lukaku sarà Edin Dzeko. All’Inter lo attendono per le visite mediche e un contratto biennale da 5,5 milioni a stagione pronto per essere firmato. La Roma ne riceverà due per il cartellino che permetteranno di andare in pari con il costo a bilancio. Nei programmi della dirigenza non è l’unico innesto da dover garantire a Simone Inzaghi. Serve un altro attaccante, che il management avrebbe voluto prendere comunque al posto del partente Pinamonti (direzione Empoli) in modo da non rischiare di dover poggiare solo su Lukaku, Lautaro e un Sanchez spesso alle prese con problemi di natura muscolare. Non fosse stato per la partenza del belga, la scelta sarebbe caduta su un elemento dallo stipendio meno corposo, magari di maggiore prospettiva. La situazione ha costretto Marotta e Ausilio a tappare in fretta la falla, per poi avere qualche giorno utile a fare le valutazioni del caso. Analisi che serviranno a decidere su chi lanciarsi per il vero sostituto di Lukaku, sempre che da Nanchino arrivi il via libera per spendere parte dei 115 milioni incassati con l’addio a “Big Rom“. Così dovrebbe essere, ma bisogna capire in che percentuale.

Tecnicamente, il preferito è Vlahovic. Forte fisicamente, bravo a giocare con la squadra, giovane e in rampa di lancio. Ha tutto per esplodere e proprio per questo costa molto, per non parlare della concorrenza (Tottenham, Arsenal, Atletico Madrid) che rischia di far aumentare ulteriormente i costi. Fattori che spingono verso un altro profilo, quello di Duvan Zapata, di nove anni più esperto (30 contro 21) ma probabilmente il più simile a Lukaku oggi sulla piazza, nonché un giocatore acquistabile con una quarantina di milioni di esborso. C’è da superare un ostacolo importante, la ricerca del sostituto da parte dell’Atalanta, che ha ricevuto un “no“ da Tammy Abraham perché il giocatore preferirebbe l’Arsenal.

Se dovessero saltare le piste più calde, si dovrebbe andare su strade differenti. Inzaghi, in tal senso, sarebbe contento di poter lavorare nuovamente con Joaquin Correa. Una seconda punta di qualità con pochi gol nei piedi e tanti margini di miglioramento, in parte esplorati proprio insieme all’attuale tecnico interista. Ben prima che si verificassero condizioni tali da poter sperare nell’Inter, Correa ha chiesto alla Lazio di essere ceduto. Lotito non è una bottega low cost, tantomeno un presidente che cede al volere dei giocatori senza incassare quel che ritiene giusto. In più non è passato molto tempo dal burrascoso addio dello stesso Inzaghi alla Roma biancoceleste, materializzatosi in una sera dopo essere andato a un passo dal rinnovo con il vecchio club. Ultima opzione in mano agli uomini mercato nerazzurri, un giocatore di prospettiva. È noto il gradimento per Gianluca Scamacca, reduce da un’ottima stagione al Genoa e tornato al Sassuolo, che possiede il cartellino.