Martedì 23 Aprile 2024

Liverani e Virgilio, centro. E Tapia stupisce

Bronzo dal milanese nella carabina, dalla siciliana nel tiro con l’arco e dall’italo-cubano nel getto del peso: "Ma io punto al disco"

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Lo sport azzurro fa sempre centro, quando punta un bersaglio con una carabina o un arco, quando lancia un peso. Tre medaglie di bronzo nella stessa giornata ieri sono arrivate da Andrea Liverani nel tiro a segno, da Maria Andrea Virgilio nell’arco e da Oney Tapia nel getto del peso.

Liverani, all’esordio in una paralimpiade, è arrivato terzo nel misto carabina 10m standing con 230.7 punti dietro lo svedese Jonson (252.8) e lo sloveno Tirsek (252.4). 31 anni, milanese, Liverani era soddisfatto a metà alla fine della gara: "Poteva essere di un metallo più pesante, ma alla fine uno può entrare ottavo e finire primo come può entrare primo e finire ottavo. Sono comunque molto contento della medaglia, è il frutto di tanti sacrifici, non mi lamento".

Il rinvio dei Giochi ha avuto un peso: "a marzo sono stato male, ho avuto dei problemi fisici e sono riuscito ad aggiustare tutto a giugno per la Coppa del mondo a Lima. Dedico la medaglia a tutti quelli che mi hanno aiutato, e sono davvero tanti: dai medici che mi hanno salvato la vita undici anni fa a chi mi aiuta in poligono e nella vita quotidiana".

Nel mirino le prossime gare, carabina ad aria a terra e poi a fuoco. "Dopo 25 anni, il tiro a segno torna sul podio con Andrea Liverani. Un ragazzo straordinario", ha twittato euforico il presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli.

Felicissima Maria Andrea Virgilio, bronzo nell’open compound femminile dopo aver superato anche la compagna di squadra Eleonora Sarti: "Questa medaglia mi ripaga di tutti i sacrifici fatti in questi anni, ringrazio l‘Asd Dyamond Archery, di cui è presidente Guglielmo Fuchsova che è anche il mio tecnico. Sono nata a Bagno a Ripoli, in provincia di Firenze, dove c‘è un centro per la mia patologia che è la spina bifida, ma sono una trapanese doc. Le dediche però preferisco farle in privato", ha raccontato alla fine.

Ammettendo la difficoltà maggiore in gara: "L‘incontro più difficile è stato quello con la mia compagna di stanza Eleonora Sarti ai quarti di finale, soprattutto dal punto di vista nervoso, siamo amiche. Prima della gara le le avevo chiesto qualche consiglio perché aveva più esperienza di me, avendo già fatto Rio".

Il bronzo ripaga anche gli sforzi della federazione, che hanno creato un centro tecnico a Trapani per farla crescere.

Cresciuto da tempo è Oney Tapia, al secondo podio dopo Rio 2016 nel getto del peso. Il lanciatore non vedente con 13,60 all’ultimo lancio si è piazzato dietro l’iraniano Mahdi Olad (14.43) e il brasiliano Da Silva (13.89).

"Non mi aspettavo di vincere questo bronzo. Il peso non è la mia specialità e aver ottenuto questo risultato, è positivo e stimolante per poter affrontare la gara di disco. Tutto ciò è arrivato grazie a tutte le persone che mi hanno aiutato, la Federazione, le Fiamme Azzurre, Federico Apolloni che mi sta seguendo adesso come tecnico, Nadia Checchini e Francesco La Versa. Ho fatto questa gara per puntare al mio personale, e guarda cosa è venuto fuori. Per il disco tengo i piedi per terra. Ogni cosa va goduta in modo diverso. Oggi mi godo questa, per il disco si vedrà".

Appuntamento a giovedì per il disco, a Rio era stato d’argento.