L’Italia va a caccia di un bis per la leggenda

Egonu e compagne da sabato nel mondiale: solo l’Unione Sovietica è riuscita a centrare la doppietta con maschi e femmine

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di Doriano Rabotti

Per la cronaca e per la storia, anzi: per la leggenda.

Si avvicina il giorno del debutto nel campionato del mondo per le azzurre dell’Italvolley, e mai come in questa occasione l’Italia può puntare concretamente a un risultato che ha pochissimi precedenti: la doppietta sotto rete, intesa come successo nella stessa edizione della rassegna maschile e femminile, è riuscita solo due volte nella storia del volley. All’Unione Sovietica verso metà del secolo scorso, quando in pratica i nipoti di Lenin giocavano da soli...

L’impresa non riesce a nessuno da 62 anni a questa parte: non al Brasile che pure ha segnato l’era del dopo Fenomeni tra i maschi, senza raccogliere nulla nei mondiali femminili. Non agli Stati Uniti, che in campo dominavano con Kiraly e poi hanno centrato il successo con mister Secolo sulla panchina delle ragazze, dodici anni fa in Italia. Non ce l’ha fatta la Russia, non la Polonia.

Ora, ovviamente non sta scritto da nessuna parte che Egonu e compagne ’debbano’ vincere per forza, solo perché ci sono riuscite l’anno scorso come i ragazzi: non esiste nello sport, e in generale proprio noi italiani sappiamo benissimo che quando tutti dicono che possiamo solo perdere un evento, di solito ci riusciamo perfettamente. Proprio il gruppo di Velasco ha nelle due Olimpiadi non raccolte il suo più grande rimpianto. In fondo, anche il titolo iridato appena centrato dai fantastici ragazzi di De Giorgi è arrivato perché le spalle erano libere dalle pietre del pronostico.

Quindi non è giusto pretendere dal gruppo di Mazzanti, che come quello di Fefè avrà un girone di qualificazione abbastanza agevole sulla carta, di vincere ’per forza’ soltanto perché nell’ultima Nations League l’Italia si è dimostrata la squadra più forte.

Proprio la storia degli ultimi anni, al netto dei rinvii per la pandemia, dimostra che le azzurre sono capaci di tutto nel bene e nel male: argento al mondiale precedente, toppate le Olimpiadi, vinti gli Europei poche settimane dopo e poi la Nations League in Turchia qualche mese fa.

La spiegazione sportiva è molto semplice: l’Italia fa parte di un lotto di legittime pretendendi al trono, ma non è l’unica. Brasile, Cina, Stati Uniti e Serbia sono sempre clienti scomode a questi livelli, e ci permettiamo di segnalare la Turchia di Giovanni Guidetti come outsider da non sottovalutare. La formula consente di non giocare con l’acqua alla gola, ma dopo le prime due fasi il mondiale che si disputa in Olanda e in Polonia diventerà una sfida continua senza un domani.

Il vero rinforzo rispetto a un anno fa si chiama Caterina Bosetti, la leader del gruppo è sempre Paola Egonu, e fin qui comunque ci stiamo limitando a parlare di sport, che è quello a cui le ragazze devono pensare quando sono in campo.

Dell’altra questione, cioè del fatto che questa squadra sia una delle più belle rappresentazioni dell’Italia unita dall’integrazione, avremo modo di riparlare.