Giovedì 25 Aprile 2024

L’Italia fa ballare Cuba Il mondiale inizia adesso

Battuti i caraibici al termine di una sfida nervosa, Balaso e compagni aspettano l’avversaria dei quarti che uscirà da Francia-Giappone domani sera

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ITALIA

3

CUBA

1

(25-21, 21-25, 26-24, 25-18)

ITALIA: Galassi 3, Giannelli 2, Michieletto 9, Russo 8, Romanò 14, Lavia 11, Balaso (L), Sbertoli, Anzani 3, ne Scanferla (L), Pinali, Mosca, Recine, Bottolo. All. De Giorgi.

CUBA: Yant 10, Osoria 5, Herrera 22, Mergarejo 5, Simon, Goide 2, Alvarez (L), Sanchez, Rojas (L), Lopez Castro 3, Concepcion, Suarez, Gutierrez, ne Taboada. All. Vives.

Arbitri: Ortiz e Akinci.

di Doriano Rabotti

Come cambiano i tempi, dal profeta degli occhi di tigre Velasco ai modi zen di Fefè De Giorgi. Trentadue anni fa Cuba diede il mondiale all’Italia, ieri ha soltanto permesso di arrivare ai quarti di finale di una rassegna iridata nella quale, come allora, gli azzurri non sono certo favoriti. Soprattutto se domani sera la Francia di Giani batterà come prevedibile il Giappone e sarà la nostra avversaria nei quarti, mercoledì a Lubiana. Oggi come allora l’Italia arriva dal successo imprevisto nell’Europeo dell’anno precedente.

Le similitudini finiscono qui, perché l’Italia che ieri a un certo punto ha sentito in bocca l’amaro gusto della paura di non farcela si è rialzata grazie alle parole tranquille del suo allenatore, bravo a non alzare mai la voce e a riportare i suoi in partita con la forza dei nervi distesi. Con toni sussurrati quasi da confessionale, altro che arena sportiva (peraltro semivuota).

De Giorgi conta moltissimo, nella forza morale di una squadra che è ancora troppo giovane per essere anche mentalmente equilibrata. E onestà di cronaca impone di dire che Cuba ha dato una grossa mano sbagliando tutto lo sbagliabile, come gli azzurri peraltro. Se alla fine il migliore in campo con un giro di vantaggio sul secondo è il libero, l’indistruttibile Balaso, qualcosa vorrà pur dire.

L’Italia ha avuto spesso il controllo del gioco, spesso se l’è fatto sfuggire e si è lasciata coinvolgere nella sfida fisica perdendo lucidità: l’ha ritrovata nel momento decisivo, la fine del terzo set. Diciamo che potrebbe anche essere stato un rito di passaggio importante.

Se il volley non avesse regalato imprese fuori dai pronostici, a partire proprio da quell’Italia del ‘90, sarebbe giusto dire che contro i campioni olimpici in carica questa Italia parte con un gap forse troppo ampio per sperare di farcela. Però lo sport insegna che i verdetti si scrivono dopo, non prima di giocare. E i ragazzi di padre Fefè ancora non sanno quali sono i loro veri limiti.

Nell’altro ottavo, Slovenia-Germania 3-1. Oggi a Gliwice: USA-Turchia, Polonia-Tunisia. Domani a Lubiana Olanda-Ucraina, Francia-Giappone. Martedì a Gliwice Serbia-Argentina e Brasile-Iran.