Giovedì 18 Aprile 2024

Leclerc è tornato: "Il mondiale? Io ci credo"

Il monegasco ha preceduto Verstappen, la doppietta nel giorno del compleanno del Cavallino sfuma perché il motore di Sainz va a fuoco

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di Leo Turrini

Fine di un incubo. Carletto non vinceva una corsa dalla scorsa primavera. Da quella domenica in Australia che aveva consegnato a milioni di tifosi la sensazione che per la Ferrari fosse ormai arrivata la stagione del grande riscatto.

Non è andata esattamente così. Dopo Melbourne, gli episodi si sono accaniti contro Leclerc. Addirittura nelle ultime cinque esibizioni prima della trasferta austriaca il monegasco non era mai salito sul podio. A Barcellona e a Baku le rotture del motore avevano sottratto al Ferrarista altrettante vittorie ormai acquisite. Gli errori di strategia commessi dai suoi ingegneri lo avevano drammaticamente penalizzato a Montecarlo e in Inghilterra. E in mezzo c’era stata la partenza dal fondo in Canada causa sostituzione della power unit.

Ecco, adesso provate ad immaginare cosa deve essere passato per la testa di Carletto quando, in contemporanea con lo spettacolare ritiro del compagno Sainz, qualcosa Ha smesso di funzionare nel cuore dell’abitacolo della sua macchina. Per la precisione, aveva iniziato a fare i capricci l’acceleratore…

Le parole. Meglio ascoltare, allora, le confidenze dell’uomo che sul circuito di proprietà del Red Bull davanti a decine di migliaia di tifosi olandesi, si è permesso di sverniciare Verstappen addirittura per tre volte. E anche questo, a pensarci bene, è un record.

"Davvero è stata una gran bella gara – ha raccontato Charles –. Il passo c’era all’inizio, abbiamo fatto una bella lotta con Max. Alla fine è stato incredibilmente difficile perché avevo un problema all’acceleratore. Si bloccava a velocità bassa al 20-30%. E’ stato complicato, ero sinceramente preoccupato, ma sono riuscito a portare la macchina al traguardo e sono molto contento. Come ho saputo del guasto di Sainz? Eh, io ho iniziato ad avere problemi nello stesso momento, quindi certamente avevo in testa quello che è successo a lui. Sapevo che il mio non era un problema di motore, era proprio il pedale a darmi sensazioni bizzarre. Prima non riuscivo a tirarlo su, poi invece non tornava a zero. Ma per fortuna sono riuscito a portarlo fino a fine gara. La sfida per il mondiale? Era una vittoria necessaria, le ultime gare erano state estremamente difficili per me e per il team. Poter mostrare che la macchina ha il passo e che possiamo vincere è stato incredibile. Dobbiamo continuare a crederci e a spingere fino alla fine".

In rimonta. Nelle due tappe tra Inghilterra e Austria, Carletto ha recuperato una decina di punti sull’olandese. Sono ancora pochi, ma possono rappresentare il segnale di una significativa inversione di tendenza. O almeno così è bello sperare.

"Beh, ci sono ancora una dozzina di gare, la stagione è lunghissima – ha aggiunto il monegasco –. Noi stavolta abbiamo dato una bella dimostrazione di forza e senza il guaio capitato al mio compagno avrei rimontato di più nei confronti dell’olandese. Ma al tempo stesso proprio quanto capitato a Carlos ci deve aiutare a comprendere che ancora dobbiamo risolvere alcuni problemi sul terreno dell’affidabilità…"

Farlo dopo aver rimosso l’incubo sarà più semplice.