Martedì 23 Aprile 2024

Laver Cup, Berrettini in trionfo con l’Europa Ora l’obiettivo Finals

Il Team Europa stende il Resto del Mondo per 14-1 e centra così a Boston il quarto successo di fila alla Laver Cup in altrettante edizioni. Una dimostrazione di forza che trova una spiegazione anche nella classifica Atp, se si tiene conto del fatto che il primo non europeo del ranking è solo al numero 10, Auger-Aliassime. Proprio canadese ha dato vita a uno degli incontri più emozionanti, vinto tra gli applausi dall’amicissimo Matteo Berrettini (numero 7 del mondo) col punteggio di 6-7 7-5 10-8. Il romano, in coppia con Zverev, in doppio ha perso però l’unica partita dell’Europa, 6-4 6-7 1-10 contro Isner-Shapovalov.

Strapotere del Vecchio Continente, quindi, al TD Garden di Boston, sotto le direttive del capitano Bjorn Borg: strategie che hanno viaggiato sul velluto, visto il risultato finale. Non è però mancato lo spettacolo, e nonostante la disparità dei valori in campo, il maxi evento del tennis ideato da Roger Federer e ispirato alla Ryder Cup di golf sembra funzionare a livello commerciale. Insieme ai russi Medvedev e Rublev, al greco Tsitsipas, al già citato tedesco neo campione olimpico Zverev e al norvegese Ruud, Berrettini si è trovato a far parte con tutti i crismi di un dream team, e pazienza se non c’era il numero 1 Novak Djokovic. Dall’altra parte, poco hanno potuto il suddetto Auger-Aliassime, il suo connazionale Shapovalov, gli americani Opelka e Isner e l’australiano Kyrgios. Proprio quest’ultimo ha affermato che potrebbe essere l’ultima Laver Cup per lui. "Tra non molto mi ritirerò", ha detto il sempre imprevedibile “aussie“. L’anno prossimo si gioca alla O2 Arena di Londra, “orfana“ da quest’anno delle Finals con i migliori 8 al mondo che inizieranno il loro quadrienno a Torino a metà novembre. Se la partecipazione di Berrettini è più che probabile, lo è ora meno quella di Jannik Sinner, al numero 11 dell’Atp Race: e la vittoria a Metz del polacco Hurkacz, al numero 8 del rendimento 2021, complica il cammino del talento altoatesino.

Paolo Grilli