Giovedì 18 Aprile 2024

Lautaro riaccende le speranze dell’Inter

Vittoria sofferta contro il Verona, decide Martinez: nerazzurri a dieci punti dalla capolista, mentre tutte le altre rallentano

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di Mattia Todisco

Un guizzo vincente di Lautaro Martinez a pochi giri di lancette dall’avvio delle ostilità consente all’Inter di battere 1-0 il Verona al Meazza e mantenere i dieci punti di distacco dalla capolista Napoli. Agganciata la Juve, i nerazzurri sono ora a -1 dal Milan, rivale di Supercoppa il 18 gennaio. Inzaghi ottiene la vittoria che serviva per superare la delusione del 2-2 patito a Monza, al termine di una prova in linea con quella recente in Coppa Italia: poca brillantezza, conclusioni che si contano sulle dita di una mano. In compenso la fase difensiva, che fuori da San Siro riporta numeri disastrosi, in casa funziona abbastanza per lasciare tranquillo Onana.

A rendere meno sereno il finale è lo striminzito finale che lascia in partita l’Hellas fino a quando Fabbri non decide di mandare tutti negli spogliatoi, pur in mancanza di clamorose chance. La partita si mette presto in discesa con il gol di Martinez. Un pallone che arriva sui piedi dell’argentino dopo un rimpallo e che l’attaccante indirizza con decisione alla destra di Montipò. Meno precisa al quarto d’ora l’inzuccata del campione del mondo, troppo centrale, su ottima iniziativa di Gagliardini, uno dei cinque lombardi in campo assieme a Darmian, Dimarco, Bastoni e Acerbi. La squadra di casa si mette in posizione di attesa, contro un avversario che nonostante una classifica deficitaria cerca sempre di giocare il pallone e quando trova difficoltà nel farlo chiama l’aiuto di Djuric, sapendo di poter contare su un padrone delle vie aeree.

Non è una partita spettacolare. Gli ospiti fanno possesso e tirano col contagocce, i nerazzurri chiedono un rigore per un mani in area di Hien su tiro di Mkhitaryan che né Fabbri né Fourneau al Var ritengono punibile. Viene invece rilevata dal direttore di gara la strattonata con cui Martinez si libera di Dawidowicz prima di superare il portiere avversario con un pallonetto. È il primo squillo della ripresa dopo un nuovo avvio sonnecchiante che spazientisce qualche presente dal palato fine. Passato il rischio, Zaffaroni toglie dal campo il polacco, già ammonito, affidandosi a Magnani. Rischia il secondo giallo anche Hien, per una trattenuta su Dzeko molto evidente: niente sanzione disciplinare. Inzaghi attinge alle riserve: Asslani e Correa per Calhanoglu e Dzeko. Quindi Barella e Gosens per Mkhitaryan e Dimarco. L’Inter si accontenta, l’Hellas aspetta un’occasione, un coniglio dal cilindro. Manca poco lo tiri fuori Asllani, bravo a liberarsi di un avversario per poi sparare da posizione centrale, con la sfera che finisce di poco a lato. I nerazzurri finiscono con l’inedita coppia Carboni-Correa davanti, impegnati a difendere il prezioso vantaggio acquisito. Un po’ in affanno, con successo. In attesa che tornino Lukaku e Brozovic, ieri entrambi fuori dalla distinta. Proveranno ad esserci per la finale di mercoledì.