Lautaro e Skriniar, Inter un paio d’ore in vetta

Il difensore di testa a Verona firma la settima vittoria consecutiva dei nerazzurri che sfruttano l’anticipo fino al controsorpasso Milan

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di Mattia Todisco

Un’Inter da sette, come le vittorie di fila. Lo scoglio dell’Hellas destava timore, nella stagione passata al Bentegodi fu 2-2 e i nerazzurri lasciarono (una circostanza tra tante) punti importanti da una situazione di vantaggio. Se con Napoli e Spezia il risultato non aveva fatto il paio con una prestazione di alto livello, il Verona trova invece una squadra che concede pochissimo e pur con un impianto di gioco differente dal solito merita ampiamente il successo. Solo una "papera" di Handanovic dopo il gol di Martinez consente ai padroni di casa di pareggiare con Ilic, ma Skriniar rimette le cose a posto con la prima rete della sua stagione. "La notizia migliore è aver visto una squadra quadrata, tosta, determinata – dice Antonio Conte -. Non era facile vincere a Verona, complimenti a Juric per quel che sta facendo. Mi porto dietro la prova di tutta la squadra, che voleva con determinazione la vittoria contro un avversario che ha reso la vita difficile a tante grandi. Siamo stati bravi a ricominciare anche dopo il gol dell’1-1. Sappiamo che dovremo lottare fino alla fine per provare a vincere, ma vince una sola. È importante che siamo nelle zone alte della classifica, è la settima vittoria in campionato e questo ci deve dare convinzione e morale per continuare su questa strada". Il Verona non è fortunato, finisce i cambi prima del quarto d’ora della ripresa utilizzandone tre solo per infortuni, da aggiungere ad altri che già avevano decimato la squadra. Conte, al contrario, ne utilizza solo due in tutta la gara e riceve buone nuove praticamente da tutti gli effettivi, eccezion fatta per Handanovic e Perisic, schierato a sorpresa in un 3-4-3 compatto. Un collettivo guardingo che ha tanti interpreti per poter colpire e la solita "LuLa", Martinez-Lukaku, contro cui la vita è complicata per tutti. Conte, grazie al successo esterno, può guardare all’incontro con la società in programma a breve con qualche carta in più nel mazzo, nonostante l’esclusione dalla Champions bruci ancora parecchio. "L’eliminazione rimane una ferita che deve continuare a bruciare a tutti: a me, ai calciatori e al club. Ora dobbiamo pensare a noi, cercare di fare del nostro meglio – dice ancora il tecnico -. È un campionato molto più equilibrato rispetto ai precedenti, tante squadre di sono rinforzate e vogliono giocarsela da protagonisti. Fino alla fine credo ci sarà grande equilibrio. Il mercato? A me non spetta chiedere, devo fare delle valutazioni come le ho fatte questa estate. Spesso concordano anche con quelle dei dirigenti. È inevitabile che la proprietà, in base anche alle possibilità, decide cosa si può fare. Ci rivedremo, come succede in tutte le squadre. Non penso accada solo all’Inter". Si cercherà sicuramente una destinazione per Eriksen, come ha confermato Marotta nel pre-partita. "Non è funzionale al progetto", ha ammesso l’amministratore delegato.