Venerdì 19 Aprile 2024

L’Atalanta fa bene, il Milan fa Bennacer

Malinovskyi illude la Dea, nella ripresa il Diavolo pareggia con l’algerino e ottiene un punto al termine di una sfida complicata

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di Giulio Mola

Ha sognato per un’ora l’Atalanta, ispirata dal figliol prodigo Malinovskyi, tornato al gol proprio ora che ha la valigia pronta. Ha sperato di battere i campioni d’Italia fin quando, a metà ripresa Bennacer (il migliore dei rossoneri) ha trovato col sinistro l’angolino lontano per l’1-1 finale. Giusto così. Il primo big-match della stagione, poco spettacolare a dire il vero, termina senza vinti nè vincitori, anche se il Milan è passato dallo spavento iniziale all’illusione di poter ribaltare la partita nel finale con l’artiglieria pesante in campo.

L’Atalanta (che non vince una gara in casa dal 28 febbraio) può essere comunque soddisfatta. Come Gasperini, che ha provato a sfatare il tabù Pioli, l’allenatore che più di tutti lo ha sconfitto in serie A. Vero, la Dea ha decisamente cambiato pelle rispetto alla passata stagione, ma è una squadra che non va mai sottovalutata Anche ieri sera, contro un Milan per un’ora sbiadito, a tratti svogliato, poco creativo e sincronismi non perfetti, i nerazzurri hanno fatto la loro parte giocando alla pari.

Come detto alla lettura delle formazioni Gasp sorprendeva tutti e schierava Malinovskyi dopo aver stroncato l’ucraino alla vigilia dicendo: "Cerchiamo qualcuno che faccia 6 gol...". Davanti il solo Zapata mentre Pioli confermava Rebic e Diaz in attacco e rilanciava Tonali a centrocampo. Avvio incoraggiante dei rossoneri grazie ad un paio di “strappi“ (gli unici) di Leao, tenuto a fatica da Hateboer. L’Atalanta ripartiva grazie alle intuizioni di Pasalic e soci, prima con un inserimento di Maehle e poi con la solita “mattonella“ di Malinovskyi. Piccole scosse. Nulla di che. Perché i minuti passavano a ritmi blandi: ogni azione del Milan partiva dai piedi di Maignan, che talvolta preferiva scavalcare il centrocampo con lunghe sciabolate. Soluzioni che nello scorso campionato si erano rivelate anche efficaci. E infatti la prima vera occasione del match arrivava (22’) grazie ad un pallone lanciato da Theo Hernandez e raccolto da Messias, il quale dimenticato dai difensori dell’Atalanta calciava fuori da ottima posizione. Gol sbagliato, gol subìto, prima regola del calcio: una manciata di minuti dopo Malinovskyi disegnava col sinistro la parabola giusta dal limite e (grazie anche alla decisiva deviazione di Kalulu) beffava Maignan. La rete incassata non svegliava dal torpore i campioni d’Italia che solo nella ripresa provavano a riaffacciarsi nell’area di rigore avversaria con più determinazione. Grande chance per Kalulu che di testa non inquadrava il bersaglio, sfortunato anche Leao con un velenoso destro dal limite, mentra la Dea rispondeva con Zapata (attento Maignan). Pioli a quel punto si giocava tutte le carte: dentro De Ketelaere e Giroud, e poi anche Saelemaekers e Origi. A siglare il pareggio, nel momento di maggior pressione rossonera, ci pensava Bennacer (22’) con un “chirurgico“ sinistro. Nel finale Origi sfiora il sorpasso. Ma per i nerazzurri sarebbe stata una punizione severa.