Mercoledì 24 Aprile 2024

Lampo De Luca, Farrington lo batte sul tempo

Piazza di Siena, il Piccolo Gp Eni va allo statunitense ma l’azzurro dà spettacolo ed è secondo. Oggi il gran finale con il Rolex Gp Roma

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di Paolo Manili

Giornata del "Piccolo" Gran Premio "targato" Eni, quella di ieri: gara lunghissima – tre ore e mezza – appassionante, selettiva e pieno di colpi di scena. Dopo il primo giro sono andati in barrage in 13, di cui 4 italiani: Ludovica Minoli (Jus de Crack), Emanuele Gaudiano (Chalou), Lorenzo De Luca (Scuderia 1918 Halifax vh Kluzeibos) e Antonio Alfonso (Donanso). E’ piaciuta la grinta di Gaudiano che dopo il flop del giorno prima in Coppa ha ritrovato la determinazione e la concentrazione per tornare in campo con lo stesso cavallo e fare un percorso netto di 1, 50 m. Ebbene, dopo le tante emozioni del giro-base, fra i partecipanti al barrage è cominciata la rincorsa a chi faceva il tempo più basso, e la lotta sul filo dei centesimi ha portato a esiti a volte sorprendenti e a ripetuti rimaneggiamenti di classifica.

Finché non è entrato in campo il fuoriclasse statunitense Kent Farrington sull’ "olandese volante" Credance. Dopo una partenza a razzo Farrington, che della velocità ha fatto la sua arma peculiare, ha continuato il barrage pancia a terra e, col tempo migliore e senza sfiorare le barriere, ha posto fine alle speranze degli altri concorrenti che avevano ripetuto il netto. Niente da fare anche per tre degli azzurri, che hanno portato a casa il doppio zero – De Luca 2° piazzato, Alfonso 4° e la Minoli 5° – mentre Gaudiano ha chiuso con 04 penalità al 6° posto.

Per la cronaca, dopo Farrington vincitore e De Luca secondo, al 3° posto si è piazzato Gregory Wathelet (Picobello Full House Ter Linden Z) lo stesso cavaliere che venerdì aveva fatto parte della squadra del Belgio vincitrice della Coppa delle Nazioni. I binomi al via in questo "piccolo" Gp erano ben 70, dei quali oltre ai 13 in barrage 3 sono stati eliminati (tra cui la Martinengo su Kiwi Kik per tre rifiuti alla partenza), 5 ritirati e 2 non partiti. Una gara davvero ostica insomma, nella quale la gran parte degli errori sono arrivati sulla dirittura che, nel percorso-base, presentava due gabbie consecutive. E a molti non piace la selezione fatta sulle gabbie, perché vuol dire farla sullo sforzo dei cavalli e non sulla loro tecnica. Detto questo è anche vero che il percorso è risultato anche tecnico e spettacolare, a vantaggio del pubblico di cittadini romani seduti sui gradoni e sul prato intorno al campo gara di quello splendido parco che è Villa Borghese.

Nella mattinata, prima del "piccolo" Gp si è svolto il premio Kep Italia a tempo (h. 1,50 m.) nel quale il successo è sfuggito solo per un soffio sul cronometro a Bicocchi (Flinton) preceduto suo tempo dall’irlandese Mcauley (Mark West), 3° Paini (Chaccolie), Tra i primi 10 altri tre azzurri: 7° Pellegrino (Vik du Croisy), 9° la Martinengo (Calle Deluxe) e 10° Zorzi (Zantana Z). Infine la gara della "Sei barriere": ha vinto l’egiziano El Zoghby (Zandigo) che al terzo passaggio è stato l’unico a superare 1.90 m. mentre hanno commesso errore Martini Di Cigala (Unité dell’Esercito Italiano) e Francia (Inshallah’S Hero Z). Oggi è la giornata del Rolex Gran Premio Roma, al quale sono qualificati 11 azzurri, solo stamattina sapremo i partenti effettivi.