L’altra faccia dell’Inter fa felice il Monza

Caldirola segna come all’andata, ma stavolta vale la vittoria a San Siro contro i nerazzurri, all’undicesima sconfitta in campionato

L’altra faccia dell’Inter fa felice il Monza

L’altra faccia dell’Inter fa felice il Monza

di Mattia Todisco

L’Inter di campionato è una storia inspiegabile. Pochi giorni dopo aver battuto a domicilio il Benfica, perde in casa contro il Monza, quarta sconfitta nelle ultime cinque con in mezzo il pari di Salerno. Non sfrutta l’1-1 del Milan a Bologna per sorpassare i rivali e resta fuori dalla zona Champions, palesando una volta di più tutti i limiti di una squadra che non riesce ad uscire da un incubo. Segna Caldirola, come all’andata, quando almeno finì con un pareggio. Stavolta è la rete della vittoria. Inzaghi cambia. De Vrij, Asllani, Gosens e il duo Correa-Lukaku sono le novità rispetto ai quarti di Champions League. Vizi e virtù della squadra permangono anche cambiando i volti.

La manovra è avvolgente, la squadra di casa è una macchina con un percorso tracciato, un rettilineo monotono senza accelerazione a cui manca totalmente sprint. Difficile trovarlo quando non c’è chi crea superiorità, problema cronico della stagione. I traversoni in mezzo arrivano puntuali, uno sulla testa di Lukaku la cui deviazione aerea finisce larga. Gli altri, tutti o quasi, finiscono in terra di nessuno o preda dei biancorossi. Il Monza ha fatto i compiti a casa. Gioca come tutte le avversarie recenti dei nerazzurri, fa densità aspettando l’errore. De Vrij evita lo svantaggio su una brutta palla persa di Barella, lasciando Onana senza grandi compiti. Dal lato opposto Di Gregorio sfodera una grande parata su Correa, volenteroso quanto discontinuo, volenteroso ma troppo sfiduciato per cancellare i mugugni del Meazza che si odono ad ogni giocata incerta.

Tra i 70mila del Meazza serpeggia il timore di un’altra serata di magra e Izzo va ad un passo dal peggiorare lo scenario: inzuccata alta, non di molto. Come fuori dallo specchio finisce la punizione dal limite di Asllani in chiusura di tempo. Sensi da una parte e De Vrij dall’altra sono le uscite per infortunio a cui i due allenatori devono ovviare. I ritmi restano bassi e chi ne beneficia è il Monza, a cui anche il pareggio a San Siro certo male non andrebbe. Anche perché la partita resta aperta a un possibile exploit. Di Gregorio dice no a Lukaku, che spedisce alta una seconda chance dal limite. Dany Mota fa passare un altro brivido sulla schiena degli interisti con un mancino a giro che lambisce la traversa. La paura attanaglia gli uomini di Inzaghi, a cui i cambi danno nulla.

Un film già visto. Come il gol di Caldirola al 78’, su azione da corner: un ex che aveva già segnato all’andata. Entra anche Dzeko, l’occasione buona capita a Martinez: calciata addosso a Di Gregorio. Un lampo a cui fa seguito poco altro. Festeggia il Monza.

Piange ancora l’Inter.