L’allievo di Vale ora è il favorito

Riccardo

Galli

Invece no, adesso è bene e giusto ribadirlo a voce alta: Bagnaia è l’uomo da battere nelle ultime tre sfide della stagione. Pecco e la Ducati sono a un passo da un risultato storico, a suo modo unico, ma assolutamente meritato.

Tutto questo per una ragione che obiettivamente si spinge al di là di quanto fatto nella gara thailandese ed è invece da rileggersi partendo dalle sofferenze e gli errori di inizio stagione. È stato lì, in quei giorni bui e difficili che Bagnaia e la Ducati hanno gettato le basi per una stagione che ora può confezionarsi in un qualcosa di straordinario. Pecco ha combattuto le sue fragilità psicologiche, è cresciuto, si è fatto male lasciando punti per strada, ma poi ha iniziato a mettere

la pressione giusta sull’avversario. Come? Ricordandosi che una Ducati così forte, affidabile e ambiziosa, non poteva perdonargli il fatto di non averla portata il più in alto possibile. Proprio no.

Bagnaia ha un certo punto della stagione ha capito che lui poteva essere il più forte del Mondiale. Lui, in sella a una moto perfetta. Ok, è vero, ci sono anche gli avversari: Quartararo è

una potenza e l’Aprilia ha già numeri da prima protagonista, ma detto questo, ciò che sono Pecco

e la Ducati è oggettivamente qualcosa in più. Pecco ha capito e rimuginato sul concetto e ha

iniziato una scalata unica al vantaggio di Fabio, fino ad annullarlo, o quasi, ieri. Ora manca

davvero l’ultimo chilometrò. Sicuramente il più delicato e il più nervoso. Roba da campioni, senza

dubbio, ma Bagnaia è un campione. E a capirlo è stato soprattutto lui.