La Super League dei "ricconi"

L'Uefa contro il progetto

In questa storia di voltafaccia e trame nell’ombra, si narra che a infliggere un duro colpo agli scissionisti della SuperLega - una roba da calcio ammaestrato per ricconi e una pessima copia dell’Nba - sia stato Kalle Rummenigge, top manager del Bayern. Proprio lui, l’ex Inter, ha fatto un ultimo favore al calcio prima di ritirarsi, spiegando ai separatisti che vogliono uscire dall’Uefa per farsi un torneo vip tipo quello che organizza Bobo Vieri a Cervia che il Bayern no, non ci sta.

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E, con i bavaresi, si è chiamato fuori il Dortmund. E il Psg. Agli scissionisti il piano è (per ora) saltato perché senza queste squadre chi se li compra i diritti tv di una SuperLega SuperMonca? Si narra che il piano prevedesse l’annuncio ufficiale della Riccanza del pallone ieri, a poche ore dal congresso Uefa di oggi dove si parlerà della nuova Champions. Il colpo di mano è andato in scena nella notte. Un guanto di sfida.

Nella crew degli scissionistici ci sono Juve, Inter e Milan, poi Real e Atletico Madrid, Barcellona, City e United, Arsenal, Liverpool, Chelsea e Tottenham. Il piano prevede la fuoriuscita dall’Uefa per farsi in casa un ricco (con gli sponsor e le tv) torneone vip da 20 superclub: 15 squadre fisse e 5 per non meglio identificati meriti sportivi. Ma quando mai se le big sono sempre le stesse?? Lo sport e il calcio vero vivono grazie al merito sportivo. Si gioca per arrampicarsi sulla gloria attraverso risultati e obiettivi. Non con un pass vip. Pensa che noia sempre le stesse partite, senza che ci sia merito di conquista. Una wrestling-version del pallone.

Questi signori, tra i quali c’è Andrea Agnelli, vogliono uccidere la meritocrazia, il sentimento pop, il gusto di sognare. Seppellire per sempre ciò che ha creato il mito e la leggenda della Juve che vince(va) la Champions, del Milan di Sacchi o dell’Inter di Mou. Che ha incorniciato la favola dell’Atalanta. Via, cancelliamo tutto, niente più sport che diventa spettacolo, ma spettacolo che diventa sport. Basta avere un nome, come in quelle discoteche vip dove si entra solo con la giacca. Ma che calcio è se la piccola ogni tanto non abbatte il gigante? In ogni caso, l’Uefa - con l’endorsemente di Federazione e lega inglese, italiana e spagnola - ha sturato le orecchie ai separatisti: "se lo fate, sarete esclusi dalle competizioni internazionali e i vostri giocatori non andranno in Nazionale", chiudendo la dura nota in modo ma sacrosanto: "Quando è troppo è troppo". Eh già.

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