La storia si ripete: Lazio allo stadio, Toro a casa Ma stavolta niente 3-0: giudice sportivo per il rinvio

di Paolo Franci

Vero che nel mondo del calcio, in particolare al tempo del Grande Flagello, tutto può accadere ma stavolta l’unico dubbio sarebbe sul ’quando’. Cioè quanto tempo si prenderà il giudice sportivo Mastrandrea per rinviare Lazio-Torino che ieri, in un atmosfera stile Juve-Napoli dell’ottobre scorso non si è disputata.

La storia è ormai nota: la Asl-Torino1 chiude il Filadelfia per i casi di Covid del Toro con un particolare inquietante: si tratta della temutissima ’variante inglese’. La stessa Asl avverte la Lega di A lo scorso 23 febbraio e così salta Sassuolo-Torino, che la Lega interpreta in automatico come il famoso bonus ascritto al Torino (che ha smentito di averlo utilizzato) per il rinvio di una partita. Chiaro: sennò le scene dell’Olimpico di ieri si sarebbero viste già a Sassuolo.

Lunedì scorso l’Asl scrive di nuovo alla Lega che in presenza di 10 soggetti positivi tra giocatori e staff impedisce alla squadra di lasciare Torino, provvedimento valido fino alla mezzanotte del 1° marzo. Intanto, la squadra fa due giri di tamponi, entrambi negativi, quindi da oggi potrebbe tornare ad allenarsi in gruppo, troppo tardi per Lazio-Toro però. A questo punto, la Lega di A fa ciò che ha fatto finora e cioè applica il protocollo in maniera ’militare’ rifiutando di spostare la partita. Mossa impopolare ma comprensibile: l’obiettivo è tenere la barra dritta ed evitare deragliamenti in futuro attraverso eccezioni extra-protocollari. Una decisione che non si aspettava il numero uno della Figc Gabriele Gravina, il quale aveva detto chiaramente di aspettarsi il rinvio per : "L’oggettiva difficoltà di disputare la partita". E qui la differenza con Juve-Napoli: in quel caso, l’Asl napoletana decise 4 ore e mezzo prima della gara lo stop al volo del Napoli. Qui si sapeva da giorni. E allora? La Lega deciso sapendo che l’art. 55 delle Noif parla chiaro e cioè rimanda al giudice sportivo una decisione che, a meno di colpi di scena, sancirà il rinvio (al 7 aprile): "Le squadre che non si presentano... sono considerate rinunciatarie alla gara, salvo che non dimostrino la sussistenza di una causa di forza maggiore" che stavolta c’è eccome. E, nell’art. 54 si chiarisce come "La sussistenza della causa di forza maggiore compete al Giudice Sportivo...". Dunque, il giudice Gerardo Mastrandrea, potrebbe decidere già domani nel caso avesse tutti i documenti del caso a disposizione, sennò procederà per supplemento di indagine.