Mercoledì 24 Aprile 2024

La rivoluzione del Villarreal

Doriano Rabotti

Viviamo tutti in un sottomarino giallo, come cantavano i Beatles. Oddio, magari gli juventini si saranno buttati dagli oblò, visto che il Villarreal ha eliminato anche Allegri e i suoi dalla Champions. Ma il ’submarino amarillo’, come viene chiamata la squadra allenata da Emery proprio in onore del film dei Beatles, sventola dal suo periscopio la bandiera di chi ama il calcio fatto con competenza.

Aver battuto il Bayern Monaco all’andata è qualcosa di più di un risultato sportivo. E’ un atto di pirateria tecnica contro i potenti del pallone. Su transfermarkt, la rosa degli spagnoli (che hanno uno stadio da soli 23mila posti) vale 382 milioni di euro contro gli 804 del colosso teutonico, ma anche la differenza rispetto ai 555 milioni della dimessa Signora di quest’anno deve valere come lezione.

Perché molti dei nomi che compongono il sottomarino pirata sono stati sempre ignorati dai nostri dirigenti, forse perché sarebbero costati troppo poco. Ci sono anche due italo-argentini, in rosa: il portiere Geronimo Rulli e il difensore Giovani Lo Celso. Ma il punto non è il passaporto, che in questi due casi probabilmente è servito solo per giocare da comunitari: il punto è che il Villarreal guida una flotta che fa calcio scoprendo talenti, come da noi riesce ad Atalanta o Sassuolo, per capirci.

Purtroppo, la sola competenza forse non permetterà al Villarreal di arrivare fino in fondo.

Ma quanto sarebbe bello.