La malattia che spegne, dramma Passarella

Il ‘Caudillo’, 69 anni, colpito da una sindrome degenerativa simile alla Sla. Un amico lancia l’allarme: "Non è più il Daniel che conoscevamo"

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di Giampaolo Marchini

La notizia è arrivata dritta al cuore, di chia ama il pallone. Precisa come le sue punizioni, che lasciavano i portieri disorientati da tanta violenza, impietriti. Come adesso lo sono tutti i tifosi del mondo. Già, perché Daniel Passarella, 69 anni compiuti il 25 maggio, starebbe combattendo una battaglia contro una malattia simile alla Sla. Almeno è questo è quello che è rimbalzato dall’Argentina, dove il quotidiano sportivo Olè ha rilanciato con forza l’indiscrezione. Il Caudillo, insomma, non sarebbe più lui, quello che ha conquistato due titoli mondiali con l’Albiceleste, nel 1978 e nel 1986, giocando 226 partite per il River Plate, con 90 gol, prima di arrivare in Italia e lasciare il segno con le maglie di Fiorentina per quattro anni e Inter. Poi una carriere da allenatore, alla guida della ’sua’ nazionale, poi una parentesi anche sulla panchina del Parma, con scarsa fortuna nel 2001. L’ultima al River Plate nel 2007.

Tutto questo è però il passato. Ora il campione starebbe facendo i conti con " una malattia neuro degenerativa" con caratteristiche simili a morbo di Lou Gehrig "che con frequenza crescente, all’età di 69 anni, gli fa perdere il suo posto nel tempo e nello spazio", come rivelato, appunto, da Olé. Il giornale riporta anche le parole di un amico vicino al campione: "Non è più il Passarella che conoscevamo. Ora è un altro Daniel". Affermazioni che lasciano poco spazio all’interpretazione e, soprattutto, alla speranza.

Subito compagni e amici hanno cercato di mettersi in contatto con la famiglia di Passarella. Tra questi Giancalo Antognoni, che con il Caudillo ha condiviso gli anni più belli con la Fiorentina, insieme all’inseparabile amico Daniel Bertoni, che però parzialmente ridimensiona la gravità di quanto filtra da Buenos Aires. "Ho letto anche io la notizia – dice l’Unico 10 viola – e subito mi sono messo in contatto con l’Argentina. E’ vero, ha qualche problemino, ma non come si sta dipingendo tutto il quadro. Non è grave come si dice. Lui è un lottatore vero e sono sicuro che supererà questo momento. Non siamo più ragazzini (sorride, ndr) e qualche acciacco può accadere. Lo aspettiamo tutti noi compagni come sempre a Firenze". Parole che in qualche modo rassicurano, ma che anche confermano il periodo difficile che Passarella sta attraversando. Un’ondata di affetto lo ha comunque travolto dall’Italia e dal Mondo. "Sempre al tuo fianco Caudillo". Così la Fiorentina, attraverso un post su Twitter , ha voluto inviare un messaggio di sostegno e vicinanza. Lui, campione ruvido in campo e severo fuori, pur essendo "un ragazzo d’oro", come ha confermato Antognoni. Complicati i rapporti con Diego Armando Maradona, soprattutto negli ultimi anni di vita del ’Dies’. Per la verità non non si sono mai amati, assolutamente rispettati per quanto fatto in carriera; anche insieme. La sua ultima esperienza nel mondo del calcio risale al 2013, quando ha lasciato la presidenza del River Plate. Celebri alcuni suoi ’numeri’ in tribuna con l’allora vescovo di Buenos Aires Jorge Mario Bergoglio, l’attuale Papa Francesco, in occasione della sfide tra River e San Lorenzo, di cui il Pontefice è acceso tifoso.

Si teme, insomma, un altro caso Puskas, un altro grande del calcio mondiale che ha dovuto arrendersi a una malattia degenerativa violenta. Quella che lentamente cancella i ricordi, spegne il sorriso, fino alla fine. Percorso che drammaticamente ha affrontato anche Stefano Borgonovo, un altro campione del caclio che si è arreso alla ’stronza’ come beffardamente la chiamava lui.