Giovedì 18 Aprile 2024

La legge di Benzema: Ancelotti tripla gioia

Il Real affonda il Chelsea a Londra, tre gol del francese per l’1-3 nell’andata dei quarti di Champions. Sorpresa Villarreal: batte 1-0 il Bayern

Migration

di Paolo Grilli

Sotto la pioggia che sferza la notte di Londra, è Benzema a rischiarare tutto per il Real. Ancelotti gioisce nella più dolce delle sfide da ex, il Chelsea campione in carica ma zavorrato dai pensieri cupi sul futuro si inchina ai Blancos. Non senza essersi riservato una minima speranza per il ritorno con il di Havertz, mentre Lukaku si è fatto notare solo per una chance clamorosa fallita nella ripresa.

L’andata dei quarti a Stamford Bridge è da palati fini. E la risolve uno che, soppesato e ritarato tutto con l’illuminante senno di poi, da assistente di lusso ha contribuito enormemente a costruire il mito di Ronaldo con i Galacticos di Madrid. Benzema è testa e cuore della squadra. Ha firmato una tripletta de luxe, di peso non inferiore a quella che ha buttato fuori il Psg agli ottavi. Con il solo sguardo ha guidato i suoi, tornati a livelli siderali grazie a una batteria di interpreti davvero unica.

Vinicius è già uno degli esterni più devastanti d’Europa: e il suo assist-ricamo per lo 0-2 chiude il cerchio dopo le accuse ricevute dallo stesso Benzema un anno e mezzo fa ("non passargliela, gioca per gli altri", disse Karim a un compagno screditando il giovane brasiliano). Modric teleguida i compagni e rimane un mistero come possa mettere questa intensità a 36 anni, l’Alaba attuale è uno dei più raffinati centrali difensivi che si possano ammirare.

Questo Real vola e ogni partita è una nuova sinfonia. La Liga è quasi in saccoccia, in Champions – nel mirino c’è la 14esima della sua storia – nessun sogno è precluso dopo questo 3-1 in casa dei campioni.. Benzema – due gol di testa da urlo e il terzo su regalo di Mendy – avrebbe potuto firmare anche il poker, mancando un’occasione forse troppo banale per le sue capacità. In questa stagione, con la camiseta blanca, l’attaccante-totem è arrivato a 36 gol in altrettante gare. Karim è carisma.

Havertz (assist di Jorginho) aveva risolto l’ultima finale di Champions col City. Quella di ieri è stata la partita degli attaccanti. Quando la tattica imbriglia tutto, scatta solo l’ora dei campioni.

E’ stato così solo a metà a Vila-Real. Perché se tutti aspettavano l’acuto di Lewandowski che non è arrivato per un Bayern frastornato, a decidere la gara per il ’Sottomarino Giallo’ di Emery è stata la saetta Danjuma in avvio. Gara scaltra per il grande colpo, quella degli spagnoli. Che dopo aver buttato fuori la Juve fanno un altro booster di autostima e puntano ad arrivare dove solo nel 2006 erano giunti, in semifinale nella coppa dei grandi. I bavaresi gà negli ottavi hanno ribaltato con il piglio dei dominatori una situazione scomoda contro il Salisburgo. Ma questi spagnoli sono come la ceramica che si lavora magistralmente proprio nella zona di Castellon: resistenti e brillanti. C’è stato anche il palo di Moreno nella ripresa, più un gol sfiorato. Ad attenderli, eventualmente, ci sarebbe il Liverpool di Klopp salvo miracoli del Benfica. Ancelotti intanto consuma il suo chewing gum in relax, riassaporando le emozioni dei giorni migliori.