Venerdì 19 Aprile 2024

La Juve riapre i giochi: "vede" la Champions

La rete di Kostic vale la vittoria a San Siro contro una spenta Inter: proteste per un possibile mani sul gol. Bianconeri a -7 dal Milan quarto

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di Giulio Mola

Non c’è Inter-Juventus senza tensioni, veleni e polemiche. Questa volta persino con maxirissa finale (innescata da scintille tra D’Ambrosio e Paredes). Che ci sia in ballo lo scudetto o un posto in Champions (come ieri sera) nulla cambia. Lo dice la storia. Nel primo dei tre derby d’Italia primaverili (c’è anche la doppia semifinale di Coppa Italia in aprile) passano i bianconeri a San Siro, grazie ad un gol di Kostic convalidato dall’arbitro Chiffi dopo quattro minuti d’attesa per una lunga revisione al Var che però non ha ritenuto punibile un sospetto tocco col braccio di Rabiot.

Ordinati e spietati i torinesi, portano a casa tre punti d’oro e chiudono col botto una felicissima settimana, passando dalla qualificazione ai quarti di Europa League al “virtuale” secondo posto in campionato (56 punti sul campo), che diventerebbe reale nel caso in cui il prossimo 19 aprile dovesse andar a buon fine il ricorso al Collegio di Garanzia. Per ora i punti restano 41 (a 7 dal Milan, quarto). Ci resta malissimo l’Inter, che dopo l’impresa in Portogallo e l’ingresso nel G8 d’Europa accusa un altro duro colpo, dopo i precedenti ko di Bologna e La Spezia. Nove sconfitte sono tante, nerazzurri sorpassati dalla Lazio e terzi. Stanchi, imprecisi, nervosi e pure sfortunati.

Scelte obbligate per Inzaghi: viste le assenze in difesa di Bastoni, Skriniar e Gosens dentro il terzetto Darmian-De Vrij e Acerbi. E poi Brozovic regista, con Lukaku al fianco di Martinez. Allegri parte con Vlahovic unica punta sostenuto da Soulé. Titolari i giovani Gatti e Fagioli. Parte decisa l’Inter che dopo due giri di lancette si fa sentire col destro violento di Barella, bravo Sczesny a deviare. Ancora il centrocampista (17’) innescato da Lukaku arriva a due passi dal portiere ospite che lo ipnotizza. I nerazzurri giocano un buon calcio, ma peccano in concretezza mentre i bianconeri si difendono bene e sono pericolosi nelle ripartenze, grazie anche al lavoro “sporco” di Vlahovic. E’ a sinistra che gli ospiti spingono di più e al primo vero affondo (22’) Kostic di sinistro impallina Onana dopo assist di Rabiot. Esulta il serbo, si scioglie la Juventus, pericolosa ancora sull’asse Kostic-Soule. Nervi a fior di pelle nel finale di tempo: Lukaku a muso duro con Bremer, Barella e Gatti si prendono il “giallo” e Chiffi fatica a tenere in pugno la partita. Attacca in maniera disordinata l’Inter nella ripresa, mentre Kostic a sinistra continua a fare ciò che vuole e Rabiot è straripante in mezzo. Vlahovic ha sul sinistro una buona chance (13’) ma calcia male. Inzaghi inserisce D’Ambrosio e Mkhitaryan mentre Barella prende malissimo la sostituzione. I nerazzurri però non riescono a verticalizzare, Allegri lancia Chiesa e Cuadrado, l’azzurro (che però si fermerà ancora prima del novantesimo) e Kostic sono pericolosi nelle ripartenze. Assalto finale con Dzeko, Correa e Bellanova, pure Onana va in avanti nei cinque minuti di recupero ma è tutto vano. Dopo la rissa al triplice fischio esulta la Juventus, per l’Inter l’ingresso in Champions è tutto da conquistare.