Mercoledì 24 Aprile 2024

La Goggia nella storia, Sinner per la laurea

Sofia vince la discesa di Cortina e supera la Compagnoni, Jannik agli ottavi dell’Australian Open contro l’idolo di casa De Minaur

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Sofia Goggia nella leggenda, gli azzurri che buttano alle ortiche un podio a Kitzbühel. La regina della velocità ha vinto anche la discesa libera di Cortina D’Ampezzo, è sempre più sola in testa alla coppa di specialità con quattro vittorie in quattro gare, ma soprattutto con la vittoria personale numero 17 supera Deborah Compagnoni e si riavvicina alla Brignone, a quota 18 successi.

È l’epilogo di una gara nella quale il vento ha indotto l’azzurra a prendersi molti rischi per centrare in 1’06”98 la sesta vittoria stagionale, a pochi giorni dalla grande paura per la caduta di Zauchensee. "È stata una discesa incredibile, dopo la curva a destra ho preso talmente tanto vento che non vedevo dove mettevo i piedi. Con tutte le cose che ho combinato, vincere è stato un sogno. Poi davanti a Cortina – ha detto la Goggia alla fine –, ho il cuore pieno di emozione. È stata una settimana difficile. Quattro anni fa quando ho vinto qui ero agli albori".

Nella classifica generale di Coppa la Goggia è terza a quota 769 punti, dietro Mikaela Shiffrin (966) e Petra Vlhova (929 punti). "Ci ho creduto tantissimo, volevo fare un tuffo con tutti i fan che son venuti a supportarci. Quando mi sono resa conto che ero prima il cuore mi è esploso. Sono contentissima, penso sia una delle vittorie più belle della mia carriera, ma mi concentrerò perché la prossima gara è sempre la più importante e c’è il superg". Che è oggi, anche se la mente della Goggia in parte pensa già alle Olimpiadi di Pechino: la bergamasca, che sarà portabandiera, ha raccontato a proposito della bandiera tricolore: "Mi avvolgo nell’affetto che mi dà, mi carico ed è bellissimo".

È andata male invece agli azzurri impegnati nello slalom di Kitzbühel, dopo una prima manche che aveva indotto a sognare con Alex Vinatzer primo e quattro italiani nei primi dieci. L’altoatesino nella seconda manche è uscito dopo poche curve, mentre Razzoli, che era quarto dopo la prima manche, nella seconda stava facendo segnare il miglior tempo quando è uscito a poche porte dal traguardo.