Giovedì 18 Aprile 2024

La fragilità dei supereroi

Doriano Rabotti

Anche gli Dei sono umani. E possono soffrire. Per una singolare coincidenza, la fragilità anche fisica dei campioni che accendono la nostra fantasia con le loro imprese a volte sovrumane si è mostrata tutta insieme nel giro di pochi giorni.

Dal Marc Marquez sbalzato per l’ennesima volta dalla sella della sua moto (e deve ringraziare la fortuna perché può andare molto peggio quando un mostro di ferro da 300 cavalli volteggia nell’aria a pochi centimetri dal tuo corpo), al Sonny Colbrelli che si accascia al suolo per un problema al cuore dopo l’arrivo di una tappa del Giro della Catalogna, al Rafael Nadal che dopo aver perso la sua prima partita del 2022, a 35 anni, scopre di avere una costola rotta: tre campioni fermati dal loro corpo nel giro di poche ore, come fossero comuni mortali.

Gli infortuni fanno parte del rischio del mestiere, ma qui c’è qualcosa di diverso. Per prima cosa, auguriamo a tutti e tre di riprendersi e di stare bene al più presto. Ma quando anche atleti veri devono fare i conti con una fragilità che credevamo appartenesse solo a noi che ne ammiriamo le gesta, viene spontaneo sentirli più vicini, e per questo più simpatici.

La vulnerabilità dei supereroi di solito si manifesta dopo le fatiche di una stagione estenuante, non alla prima gara dell’anno o quasi. Possiamo capirli, succede anche a noi quando usciamo dal letargo.