Giovedì 18 Aprile 2024

La federazione lo difende: "Ci ha provato con coraggio"

Lo sponsor sullo sfondo. L’azzurro è testimonial. e si è allenato nel centro. di proprietà della Nike

Migration

La Federazione si è schierata compatta con Marcell Jacobs. In primis il presidente della Fidal Stefano Mei: "Jacobs ha dimostrato un coraggio notevole. Ha voluto fortemente provare a onorare l’impegno, ci ha provato fino all’ultimo momento. Questa per me è una grande dimostrazione di serietà e attaccamento alla maglia azzurra", ha detto ieri il numero uno della Fidal, ex atleta di livello mondiale. "Condivido certamente la scelta di non rischiare, per evitare di compromettere definitivamente la stagione".

Il dt azzurro, Antonio La Torre, aggiunge: "Sapevamo in quali condizioni erano i nostri alfieri e a loro va il nostro ringraziamento per essersi messi comunque in gioco. Ma aver tutelato l’integrità di Marcell è importante, perché la nostra destinazione finale sono i Giochi di Parigi".

Detto che ora nasce il problema sulla staffetta 4x100 ("Troveremo una soluzione, stiamo studiando alchimie diverse, tutti moltiplicheranno le proprie forze", ha detto La Torre, l’epilogo americano è solo l’ultima puntata di un viaggio attraverso i dubbi e il dolore. L’unica oasi di felicità sono stati i mondiali indoor con il titolo sui 60 metri, dopo un affaticamento e un problema alla cartilagine di un ginocchio che avevano cancellato il finale di stagione 2021. Dopo il titolo al coperto, nuovi guai: la gastroenterite di Nairobi, la distrazione muscolare a Savona, gli Assoluti di Rieti vinti con tempi, modesti, la rinuncia al Golden Gala di Roma e alla tappa di Stoccolma.

Infine il discorso sponsor: Jacobs è testimonial della Nike, che ha puntato molto su di lui perché in Europa da tempo non ci sono velocisti di questo livello. In questa ottica, soprattutto nel finale della stagione passata, sul piano commerciale è stato sicuramente meglio non dover affrontare eventuali risultati negativi. Jacobs è volato negli Stati Uniti qualche giorno prima dei mondiali atterrando a Portland e scendendo in pista a Beaverton, sempre nell’Oregon, dove si trova il quartier generale della Nike.