La confessione: "Ho avuto problemi mentali" Lewis Hamilton, quando il campione è vulnerabile

Leo

Turrini

Durante l’ultima Olimpiade, la tennista giapponese Osaka aveva confermato di essere alle prese con una sorta di sindrome depressiva, mentre l’americana Biles, forse la più grande ginnasta di tutti i tempi, aveva rinunciato a molte gare perché aveva perso fiducia nella capacità della mente di controllare il corpo.

E’ come se gli assi dello sport business avessero deciso di mandare un messaggio. Se cercassero di farci capire che, al di là delle fortune economiche, non hanno perso il diritto ad inseguire un’esistenza ‘normale’. Nella quotidianità non avranno il problema delle bollette da pagare, per carità. Ma possono star male dentro, sentirsi persi, risucchiati dalla tristezza. Nemmeno per loro, alla fine della fiera che chiamiamo vita, conta solo il risultato.