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empoli
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Primo tempo: 0-0
NAPOLI (4-3-3): Meret 6; Di Lorenzo 5.5, Ostigard 6.5, Minjae 6.5, Mario Rui 6; Anguissa 6.5, Lobotka 6 (45’st Demme sv), Ndombele 6 (20’st Zielinski 7); Politano 5 (20’st Elmas 6), Osimhen 6.5 (45’st Simeone sv), Raspadori 6 (20’st Lozano 7).All: Spalletti 7.
EMPOLI (4-3-2-1): Vicario 6; Stojanovic 6, Ismajli 6, Luperto 4, Parisi 6; Haas 6 (14’st Akpa Akpro 5), Marin 5.5 (40’st Ekong sv), Bandinelli 5.5 (28’st Henderson 5); Baldanzi 5 (28’st Grassi 5.5), Bajrami 6; Satriano 5 (14’st Lammers 5.5). All.: Zanetti 6.
Arbitro: Pairetto 5.5.
Reti: 24’st Lozano, 43’st Zielinski.
Note: Espulso Luperto; Ammoniti Bandinelli, Satriano, Ostigard, Parisi, Henderson.
La decima vittoria consecutiva in campionato è la prova, forse definitiva, che il Napoli dei ragazzi e delle griffe meno glamour di quelle che hanno traslocato all’estero possono farcela davvero. Per chi ha la memoria corta: lo scorso anno l’Empoli prese sei punti al Napoli. Sei. E, sì, è vero che anche stavolta avrebbe potuto finire maluccio se non fosse che questa squadra, certo non di griffe come quella di Insigne, Fabian Ruiz e Koulibaly, ha il sangue agli occhi e una fame che levati.
E cioè lo specchio perfetto di chi ha strappato applausi ovunque ma vinto assai meno di quello che avrebbe meritato. Spalletti e il suo Napoli sono tutt’uno per ambizione, voglia, feroce dedizione alla causa. E allora ecco che una partita che puzza di bruciato lontano un miglio si può risolvere con una tripla mossa nel secondo tempo, quando la miccia bagnata di Politano e Jack Raspadori non era riuscita a provocare la giusta scintilla. E poi, ai metri e muscoli di Ndombele Big Luciano preferisce Zielinski, il terzo cambio simultaneo con quelli in attacco. E la partita cambia. Eccome se cambia. Arriva il rigore cercato e trovato da Osimhen che per poco lo specialista Vicario (due su due parati fin qui) non para a Lozano. E poi il raddoppio che la chiude di Zielinski con l’Empoli in dieci.
Intendiamoci, il Napoli non ha brillato come al solito, anche perchè mancava Kvara, non un’assenza banale. E poi l’Empoli che ha giocato una gran partita, costruendo anche pericoli densi dalle parti di Meret. Però, lo sottolineiamo, il grande merito di Spalletti è nell’aver trasmesso alla perfezione il motto caro a Dumas: tutti per uno, uno per tutti. E così anche chi gioca meno si sente titolare e parte di una straordinaria avventura di calcio. Lozano, lo stesso Simeone, Olivera, Jack Raspadori, Zielinski, giusto per fare qualche nome...