Venerdì 19 Aprile 2024

Kjaer insegna: corsi obbligatori ai giocatori

Il presidente Figc Gabriele Gravina ufficializza: "Per i calciatori di A, B e C patentino di primo soccorso necessario per il tesseramento"

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di Paolo Franci

Dieci, cento, mille Kjaer. Pregando che il destino non sfogli mai più una pagina come quella di sabato scorso, con Eriksen senza vita per alcuni momenti, prima dell’intervento del suo capitano, Simon Kjaer, del medico della Danimarca e di tutti gli altri. Pregando che non succeda, certo, ma preparati al peggio, dovesse mai accadere di nuovo. E allora, il ’ministro del pallone’ Gabriele Gravina, numero uno della Figc, già nelle ore immediatamente successive a quegli attimi tremendi, ha deciso di rompere gli indugi creando una sorta di “fabbrica di Kjaer“ nel calcio professionistico. Sentite qua: "Quando Eriksen è caduto a terra e si è fermato il suo cuore, per alcuni istanti si è fermato anche il cuore di ciascuno di noi. E non so come sarebbe andata a finire se non ci fosse stato il tempestivo intervento di un suo compagno di squadra, Simon Kjaer, in quegli istanti drammatici e frenetici, prima dell’intervento dei sanitari. E abbiamo capito - prosegue Gravina – che quella reazione tempestiva di Kjaer ha contribuito a salvargli vita. Il suo intervento è stato decisivo per continuare a vedere Eriksen vivo".

Il difensore del Milan ha indicato la via e Gravina lo ha preso d’esempio per una novità regolamentare che partirà già dalla prossima stagione: "Nella concessione delle licenze nazionali metteremo l’obbligo di corsi di formazione di primo soccorso agli atleti". E cioè nei campionati professionstici non ci si potrà iscrivere senza aver fatto il corso di che insegnerà ai calciatori a praticare il massaggio cardiaco e le altre manovre necessarie in casi di emergenza. I corsi saranno a cura della Figc e vi sarà un vero e proprio ’tour’ federale nei ritiri dei club per indirizzare e coadiuvare gli staff medici, attraverso uno specifico protocollo: "Durante il periodo di preparazione dei club, si svolgeranno i corsi coordinati da una squadra di medici federali agli ordini del professor Zeppilli", ha spiegato Gravina. Alla fine del tour, ogni giocatore di A,B e C dovrà essere in grado di prestare un primo soccorso nel caso si ripetano casi come quelli di Eriksen, ma anche di Morosini,giusto per ricordare un episodio tremendo che si è abbattuto sul nostro pallone. Già da ieri, i medici della task force federale sono al lavoro per preparare "un programma che la commissione medico-federale sta già approntando e che servirà ad istruire i tesserati sul da farsi in caso di emergenza medica – spiega Gravina – Andremo nelle case delle singole squadre, e per la Nazionale lo faremo già dai prossimi giorni in ritiro a Coverciano. I dilettanti? Vedremo il da farsi, mi si dice che non è semplice organizzare corsi, ma quando c’è la vita di mezzo non si è dilettanti o professionisti, ma esseri umani e basta".

Il presidente federale, dopo aver espresso tutta la sua soddisfazione per quanto sta facendo la Nazionale – "La mia più grande soddisfazione è rivedere il riallineamento tra il colore azzurro e tutti gli italiani. Quel filo che si era interrotto nel 2017, oggi mi sembra sia stato ricucito", ha detto - non esclude che, dopo la fase a gironi dell’Europeo vi possa essere un ’ritocco’ sul numero degli spettatori, forse in occasione dei quarti di finale, quando l’Olimpico tornerù di nuovo protagonista. E non solo, l’obiettivo è implementare in vista della ripresa della serie A, perchè se così non fosse, si andrebbe in deciso contromano rispetto al cammino di "coraggio, organizzazione e speranza intrapreso dall’attuale governo nel diffondere il vaccino". E allora, dice Gravina: "La prossima settimana aggiorneremo il protocollo per la prossima stagione e professionistica. E ci stiamo coordinando con le altre altre federazioni per capire se già dai quarti dell’Europeo possa esserci un incremento degli spettatori". Finalino, sulla candidatura all’Europeo 2028: "L’Italia ha bisogno di un grande evento, anche per risolvere il problema delle infrastrutture, e lo merita.