Mercoledì 24 Aprile 2024

Juve, la partita doppia contro l’incubo Sheva

Nonostante l’inchiesta in corso, Allegri garantisce: "Siamo sereni, pensiamo ai risultati". L’ucraino tolse la Champions ai bianconeri

L’impressione è che sarà una lunga partita doppia, e stavolta il fisco non c’entra. E’ innegabile che, almeno fino a quando le indagini non prenderanno una piega definitiva, la Juventus che andrà in campo dovrà convivere con il peso mentale di quella che fuori è sotto inchiesta. Anche se ieri Allegri ha tenuto a sottolineare che "c’è totale serenità nell’ambiente, io non devo aggiungere niente, perché la società ha fatto comunicati e ci sono professionisti che lavorano per questa vicenda. Tutti ci stanno facendo sentire tranquillità e noi dobbiamo pensare solo a fare un filotto di risultati perché siamo ancora un po’ in ritardo in classifica".

Quanto sia pretattica motivazionale e quanto sia verità, lo scopriremo partita dopo partita. Di sicuro quella di stasera, in altri tempi, sarebbe stata una sfida nel segno di un ricordo epico, anche se soprattutto per l’avversario: la Juve contro Shevchenko riporta alla memoria la finale di Champions del 2003 a Manchester, finita ai rigori con il Milan a esultare per l’ultimo tiro realizzato da Sheva contro Buffon.

E invece è la sfida tra una squadra in mezzo alla tempesta fuori e dentro il campo, e una che cerca disperatamente una salvezza che oggi sembra lontana quanto un porto sicuro durante una burrasca marina, per restare all’immagine scelta da Allegri qualche giorno fa.

Stasera il tecnico bianconero schiererà sicuramente Locatelli, Pellegrini e Kulusevski, per sua stessa ammissione: "devo scegliere gli altri due di centrocampo, Bernardeschi sta bene e ha fatto bene a Salerno, mentre ha fatto un po’ peggio gli ultimi allenamenti. In attacco devo decidere se mettere Morata o Kean".

Di fronte un piccolo tabù personale e un tecnico emergente: "Ho sempre sofferto contro i rossoblù – ha detto Allegri, che con la Juve ha perso tre volte contro i liguri – e Shevchenko è molto bravo: loro vengono da un pari e due sconfitte, ma lui ha fatto tanta esperienza e ha ottenuto buoni risultati con l’Ucraina"

Gli assenti del Genoa sono tantissimi, ben otto, Rovella e Sturaro sono gli ultimi in ordine di tempo, ma importantissimi. Sheva non se l’aspettava: "Prima di venire al Genoa avevo visto il calendario e sapevo le difficoltà, però non mi aspettavo così tanti infortuni che in questo momento ci stanno penalizzando tantissimo". Fuori sono anche Criscito, Maksimovic, Fares, Kallon, Destro e Caicedo, lussi che il Grifone non si può permettere.

r. s.