Juve, la nostalgia dei tempi Allegri

Il pari di Benevento alimenta i dubbi dei tifosi su Pirlo, scelto da Agnelli: e il tanto odiato Max ora è rimpianto

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di Gianmarco Marchini

"Sono stati soprattutto gli errori a farmi crescere negli anni". Scrive a mo’ di manifesto un certo Massimiliano Allegri all’inizio della sua autobiografia ’E’ tutto molto semplice’.

Anche Andrea Pirlo ha il sacrosanto diritto di poter sbagliare e di imparare dai ceffoni presi. Il problema è un altro: allena la Juventus, e la Juventus non ha tempo. E’ tutto molto semplice.

Ogni passo falso è un ritardo che si accumula sulla storia di una stagione. Se ne starà rendendo conto Andrea Agnelli, il presidente dei nove scudetti di fila, l’uomo che di testa sua ha preso Pirlo dall’album del passato glorioso e l’ha investito di un presente molto ambizioso. Forse troppo.

L’aveva scelto per allenare l’Under23 bianconera, così da fargli masticare panchine nei campi di C, ma averlo nei paraggi al momento del grande salto. Perché che Pirlo diventerà un grandissimo allenatore, l’altro Andrea l’ha sempre pensato. Quei "un giorno allenerai la Juve" detti con il sorriso, sì, ma anche con il pensiero, reciproco, che potesse davvero succedere. Solo che, forse, è successo troppo in fretta.

Una mossa spinta dalla bufera Sarri durato il tempo di uno scudetto sudatissimo e di una Champions buttata via contro un Lione qualunque. E allora nuova rivoluzione per inseguire l’ossessione europea. Un altare di ambizioni su cui era già stato sacrificato Max Allegri, mai rimpianto come oggi. Nemmeno nei giorni più scuri della passata stagione. Da Crotone a Benevento, con in mezzo il Verona: l’elenco delle partite che - secondo il popolo bianconero - "con Allegri avremmo portato serenamente a casa" si allunga, come si allunga il distacco (-6) dal sorprendente Milan di Pioli che viaggia sulle ali dell’entusiasmo.

Chi l’avrebbe mai detto nell’aprile 2019, dopo la sconfitta e l’eliminazione per mano dell’Ajax, che i tifosi juventini avrebbero rimpianto proprio il tanto criticato Max? E, invece, eccolo lì, spuntare tra i pensieri, con quel sorriso sornione, quell’espressione da eterno furbetto. Lo sa bene, Beppe Marotta, che a Torino lo volle per colmare l’addio fragoroso di Conte e che adesso lo porterebbe di corsa nella Milano nerazzurra, qualora con il Conte di cui sopra non dovesse andare secondo i programmi.

Ma ci sono possibilità che Allegri torni, invece, alla Juve? Quasi zero, solo perché nella vita non si può mai escludere nulla (del resto, chi l’avrebbe immaginato un gol del pur ottimo Letizia?). L’unico scenario che Agnelli contempla ora è con Pirlo. E allora ecco arrivare mercoledì la DInamo Kiev, poi sabato il derby col Toro: già proprio coi granata, nella stagione 2015-16, Allegri fece ripartire l’incredibile rimonta che avrebbe poi portato al suo secondo scudetto bianconero. Pirlo ripassi bene la storia se vuole ripeterla.