di Paolo Grilli
Far saltare il bunker della Samp (tre vinte su quattro prima di ieri) sotto la pioggia battente, su un terreno pesantissimo, concretizzando di continuo idee di gioco e senza mai soffrire. Missione per nulla scontata e riuscita per una Juve che a Marassi mostra di aver ormai aggiunto un paio di tacche al proprio livello di gioco, includendo nella definizione anche la maturità e la pazienza che hanno le squadre nel portare il match dalla propria parte.
Le firme di Chiesa e Ramsey sulla vittoria bianconera luccicano al termine di una partita che ha richiesto soprattutto intelligenza alla Signora. Capace di condurre il gioco senza mai abbandonarsi a leziosismi inutili: anzi, la capacità di perforare le linee blucerchiate addossate come non mai (Ekdal il difensore centrale aggiunto nel 5-3-2 mascherato di Ranieri) è stata la vera cifra della gara della Juve.
Se poi Ronaldo e Morata si prendono una pausa e si limitano a ispirare, c’è sempre poi chi la gara la decide. E’ quello che caratterizza le grandi squadre e Pirlo supera bene questo esame parziale nella sua tripla rincorsa al top.
Con il 2-0 di ieri, la Juve ha vinto quattro gare in fila tra campionato, Supercoppa e Coppa Italia, segnando dieci reti senza subirne. Una dimostrazione di continuità e solidità che fa sembrare già molto lontana la debacle con l’Inter a San Siro, di appena due settimane fa.
Ora però c’è un ulteriore tour de force per i bianconeri, che martedì hanno l’Inter in Coppa Italia e sabato la Roma in campionato. Non c’è tempo per rifiatare e ci sarà anche un De Ligt in più. L’olandese è stato tenuto a riposo ieri e sarà fondamentale per puntellare una difesa che ieri, con Bonucci e Chiellini al centro, non ha mai comunque sbandato.
A centrocampo, invece, sembrano sempre più irrinunciabili Arthur, Bentancur e McKennie. Difficile credere che Pirlo possa privarsi di uno dei tre nelle sfide che contano, dato il dinamismo che sanno offrire. Contro i blucerchiati, mai una svista o una sbavatura: la migliore garanzia per chi, in avanti, deve poi trovare il colpo decisivo. Solo il texano ieri non ha propriamente brillato, ma il suo l’ha fatto eccome: la Juve in zona arancio non blocca gli spostamenti, anzi, anche contro squadre ad alta densità riesce a far saltare il banco con la bollente fluidità delle posizioni.
I problemi della Signora, semmai, potrebbero arrivare nei match di cartello contro chi osa negarle il pallino del gioco. Questo era successo con l’Inter e dopodomani sarà curioso vedere se le carte in tavola saranno già cambiate in una stagione che difficilmente offre certezze, anche tra chi vola alto.