Mercoledì 24 Aprile 2024

Juve da ricostruire, le sette fatiche di Max

Allegri è l’unico punto fermo di un progetto che aspetta la svolta sul mercato: la sfida di domenica contro il Milan sarà fondamentale

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di Paolo Franci

Chiamatele pure, se volete, le sette fatiche di Max. Perché è su Allegri che la Juve deve puntare per piazzare quella rimonta che all’alba della sfida con il Milan sembra difficile e faticosa, ma finalmente possibile. Sette fatiche – problemi in alcuni casi al limite del miracolo – che saranno ancora più complicate quando ripartirà la Champions.

Gli eredi dei ’Bastardi’. Per quanto abbia speso e provato, la Juve non è riuscita a trovare gli eredi dei ’Bastardi’ della difesa e cioè la BBC, nonostante i 75 milioni spesi per De Ligt, il giocatore più pagato della Juve, ancora non si è imposto come avrebbe dovuto e accusa alti e bassi. Negli anni, giusto per fare qualche nome, hanno fallito Ogbonna, Howedes, Demiral. Caldara preso e liquidato, Rugani è un rincalzo, Danilo? Buon giocatore. Se Bonucci è ancora ad alto rendimento, Chiellini ha iniziato a pagare le mille battaglie e ha 37 anni. Come ne esce Max? per ora benino: ha rilanciato Rugani e De Ligt è in crescita. Basterà?

Lo chiameremo Andrea. "Magari!", penserà Max. Fatto sta che un Pirlo in mezzo al campo la Juve non lo ha più trovato. Solo Pjanic, a tratti anche intensi, ha reso nel ruolo di regista. Arthur fin qui s’è visto poco e male. Locatelli non è quel tipo di regista e, forse, avvicinarlo alla porta (visto a Roma?) come fa Mancini sarebbe l’idea giusta. Sì ma poi chi lo fa il playmaker?

Matuidi e Khedira dove siete? A proposito di Pjanic. Dove sono i Vidal, i Khedira, i Matuidi? Gente tosta dal rendimento alto (ok, Khedira poi ha subito mille infortuni) col pieno di personalità. Ramsey è stato un disastro. Rabiot resta un progetto incompiuto, Bentancur e McKennie nella Juve di qualche anno fa sarebbero stati rincalzi. Come se ne esce? Tenendo botta ma sapendo di dover rifondare.

Senza Chiesa. Impossiible sostituirlo. Max punterà forte su Bernardeschi, che proprio con Allegri ha giocato il suo miglior calcio. D’altra parte, alternative non è che ce ne siano. Kean esterno? Sarebbe una gran mossa, ma Moise non ingrana da punta, figurati a fare su e giù.

Il Re Cristiano. Hai voglia a dire Ronaldo accentratore, dittatore, egocentrico. Sparito lui, spariti i gol. La Juve sapeva che cercarlo in area significava accarezzare la vittoria. Partito lui, apnea offensiva fissa.

Paulo il caldo. Allegri difende Dybala come mamma orsa con i suoi cuccioli. E fa bene. Rinnovo a parte (una rogna) s’è capito che senza di lui e se non gira lui la Champions il prossimo anno sarà solo col telecomando.

Il Titanic del gol. Che flop Moise e Alvaro! Altro che eredi di Ronaldo. Soprattutto Kean ha fin qui deluso in modo bruciante. E anche Morata che aveva la chance di imporsi da titolare finalmente ad alti livelli, non ha certo convinto. Anzi. Per dire: Pasalic e Barak hanno segnato quanto Morata (5 gol) e Kean (3) messi assieme. Arriva un attaccante? Servirebbe come il pane ai piccioni in piazza. D’altra parte, se sei la Juve e hai l’undicesimo attacco del campionato un motivo ci sarà. E anche qui, Max, ne avrà di lavoro da fare. A meno che il mercato non gli porti Martial, Scamacca o Icardi...