"Juve: bilanci inattendibili, risultati alterati"

Le motivazioni della sentenza per il -15: spunta un libro nero su Paratici. La replica del club: "Illogicità e infondatezza". Annunciato il ricorso

di Paolo Franci

Eccole, le motivazioni che hanno fatto precipitare la Juve nel crepaccio del campionato. Nelle 36 pagine redatte dalla Corte d’Appello della Figc ci sono tutti i ’perché’ di un provvedimento durissimo, 15 punti di penalizzazione, addirittura fortemente peggiorativo rispetto alle richieste del pm del pallone Giuseppe Chinè. Sarà il caso di procedere con ordine, per capire meglio la situazione, partendo dal perchè la Corte ha accettato di riaprire il procedimento. E in realtà il motivo era intuibile e descritto così dai giudici: "Il fatto nuovo che prima non era noto è proprio l’avvenuto disvelamento della intenzionalità sottostante all’alterazione delle operazioni di trasferimento (di calciatori ndr) e dei relativi valori" e "la presenza di un sistema fraudolento in partenza (quanto meno sul piano sportivo) che la Corte federale non aveva potuto conoscere e alla luce del quale la decisione deve essere diversa da quella qui revocata".

Da qui, nelle 36 pagine di accuse pesantissime, i giudici scrivono che la dirigenza bianconera si è macchiata di "un illecito disciplinare sportivo, tenuto conto della gravità e della natura ripetuta e prolungata della violazione". E non solo. Per le toghe federali, non vi è alcun dubbio sulla consapevolezza dei vertici del club, da Agnelli a Paratici, passando per Cherubini, fino a d Arrivabene l’intero Cda e persino Allegri anche se la Corte sottolinea: "una consapevolezza più superficiale o magari persino di buona fede (ci si riferisce anche all’allenatore della squadra), ma comunque in grado di far dire che tutti fossero direttamente o indirettamente coscienti".

I giudici contestano, oltre alla violazione dell’articolo 1 sullalealtà, anche il ben più grave articolo 31 comma 1 e cioè l’illecito amministrativo, riconducendone l’interpretazione proprio alle plusvalenze. E qui sono state illuminanti le carte degli investigatori della procura di Torino che, secondo le toghe federali, compongono "un quadro fattuale dimostrato dalle numerose dichiarazioni (derivanti dalle intercettazioni), dai documenti e dai manoscritti di provenienza interna alla Juventus e che hanno tutti una “natura essenzialmente confessoria“", oltre alle "ulteriori evidenze" con "interventi di nascondimento di documenti e addirittyra manipolatori di fatture". E qui si cita (testuale) "l’inquietante Libro nero di FP", scritto da Cherubini con il quale "è evidente che immaginava di affrontare Fabio Paratici per “contestargli” l’uso eccessivo di plusvalenze artificiali". Tant’è che la Corte sostiene come quel libro rappresenti: "fatti veri che non possono essere rinnegati". E il fatto che la Juve non abbia nè disconosciuto nè preso le distanze da quel documento determina "una portata devastante sul piano della lealtà sportiva". Ad aggravare il quadro, secondo la Corte, ci sono le "fatture corrette a penna". E poi: "Punto nodale del comportamento della Juventus è l’assenza di un qualunque metodo attendibile.. . in un quadro chiaramente sintomatico di una ricerca artificiale di plusvalenze artificiali (come definite dal “Libro Nero di FP”), in alcun modo conseguenza di operazioni di effettivo mercato".

E perché 15 punti di penalizzazione? Perchè secondo i giudici "quanto alla sanzione, essa deve tenere conto della particolare gravità e della natura ripetuta e prolungata della violazione... parimenti della stessa intensità e diffusione di consapevolezza di una situazione che nei colloqui tra i dirigenti viene definita come “brutta” persino da paragonare a Calciopoli...". Un quadro che non poteva non portare "all’inevitabile alterazione del risultato sportivo che ne è conseguita". E cioè: la Juve - che ha già annunciato il ricorso parlando di "illogicità e infondatezza della sentenza" - secondo le toghe federali ha vinto a causa di questi comportamenti illeciti.