Giovedì 25 Aprile 2024

Juve al Max, dal Var si vede la Champions

Kean firma la vittoria sul Verona, che protesta per un rigore non dato e un altro cancellato dalla moviola: bianconeri al quarto posto

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verona

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JUVENTUS

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Primo tempo: 0-0

VERONA (3-4-1-2): Montipò; Dawidowicz (st 33’ Gunter), Hien, Ceccherini; Terracciano, Hongla, Sulemana (st 20’ Veloso), Doig (st 20’ Lazovic); Kallon (st 27’ Verdi); Djuric (st 33’ Henry), Lasagna. All. Bocchetti

JUVENTUS (3-5-2): Perin; Bremer, Bonucci, Danilo; Cuadrado (st 34’ Alex Sandro), Fagioli (st 18’ Miretti), ocatelli (st 18’ Paredes), Rabiot, Kostic; Milik, Kean (st 24’ Di Maria). All.Allegri

Arbitro: Di Bello

Rete: st 15’ Kean

Note: espulso Alex Sandro al st 46’ (d.amm.) Ammoniti Bonucci, Dawidowicz, Djuric, Veloso. Al st 40’ rigore assegnato dall’arbitro al Verona e poi tolto dopo l’on field review.

di Paolo Grilli

Una vittoria alla Napoli, l’ultimo visto contro l’Empoli, con il bel gioco messo in un cantuccio per una sera. Un buon segno per la Juve, al quinto successo di fila e sempre senza subire gol. Ci si aspettava molto di più dalla gara di Verona, ma il meno due dal secondo posto è quanto di più rassenerante per la Signora. Perché questo filotto è maturato dribblando una serie impressionante di infortuni, e Allegri ha dovuto schierare ancora un undici obbligato. Prova ne sia che Di Maria e Paredes, entrati nel finale, hanno palesato una condizione lontana da quella ottimale e i veneti sono andati vicinissimo a colpire per il pari.

Max ringrazia Kean, uno che ha attirato più critiche che complimenti, ma che in gare come queste si rivela un’inaspettata arma in più. Con tanto di motivazione extra da ex.

Juve giovane, immancabilmente, con Moise e Fagioli e poi Miretti nella ripresa. Ma l’energia più vibrante l’ha messa in mostra un Verona messo giù da Bocchetti con Terracciano e Sulemana, 39 anni in due. Gialloblù quasi sempre vincenti nei contrasti, e capaci di tenere compressa una Juve dedita a un possesso palla poco fruttuoso.

I senatori Cuadrado e Danilo ci hanno messo più di una pezza, Bonucci ha rischiato il rigore nel finale dopo che Di Bello, insieme al Var, non aveva assegnato un penalty dopo il tocco di mani evidente, a braccio largo, dello stesso Danilo.

Il rosso di Alex Sandro nel finale è stato il dazio da pagare per evitare il probabile pari degli scaligeri: provvidenziale il fallo su Lasagna. Estreme tecniche di resilienza per tenersi in tasca i tre punti e presentarsi alla sfida con la Lazio di domenica con tutto il sapore dello scontro diretto: per guadagnarsi, assieme al Milan, la palma di sfidante del Napoli verso lo scudetto.

Un mese fa, Allegri era a -7 dalla seconda piazza, ora lo svantaggio è quasi del tutto recuperato. Spalletti resta lontanissimo, forse irraggiungibile. Ma la Juve è tornata quasi del tutto se stessa. Quella che rivedremo a gennaio, chissà come sarà. Nessuna, in A, manderà più giocatori in Qatar della Signora.