Mercoledì 24 Aprile 2024

Jacobs può tutto, sfida iridata con Coleman E Tamberi innalza il nostro talento

Mondiali indoor al via a Belgrado. Marcell punta al top nei 60, Gimbo. “last minute“ per il trono dell’alto

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L’Italia, dopo le meraviglie ai Giochi di Tokyo, non nasconde le sue ambizioni e si candida a un ruolo da protagonista trascinata da Marcell Jacobs (nella foto) e Gianmarco Tamberi ai Mondiali indoor di Belgrado al via oggi. L’oro dei 100 e della 4x100 di Tokyo andrà a caccia del colpaccio sui 60 metri dove domani lo aspetta una sfida da brividi con il primatista del mondo e oro iridato in carica, l’americano Christian Coleman. "Qui vince chi sbaglia meno, è così in generale ma soprattutto nei 60. Il favorito numero 1 è Coleman: è lui l’uomo da battere ma io cercherò di stargli il più vicino possibile e proverò a mettergli la testa davanti", dice Jacobs. A chi gli chiede del possibile attacco al record europeo di Dwain Chambers, l’olimpionico azzurro risponde: "Per le mie caratteristiche il primato dei 60 è più difficile. Però correrò per la posizione, non con il cronometro in testa. Ci saranno altre stagioni per cercare il record". Gli ori di Tokyo non lo hanno cambiato ma sono stati tappa importante per la crescita personale. "Credo di essere sempre rimasto con i piedi per terra – prosegue l’azzurro –. Le vittorie alle Olimpiadi sono state fondamentali per una crescita personale, mi hanno dato consistenza e ulteriori motivazioni. Ho voglia di fare ancora di più e di dimostrare ancora tanto, non agli altri ma a me stesso. Sono rimasto sempre focalizzato sulla stagione che mi attendeva, su Belgrado, sui Mondiali di Eugene e sugli Europei di Monaco di Baviera".

"È il momento di voltare pagina rispetto alla straordinaria stagione scorsa – le parole del dt azzurro Antonio La Torre –. A Belgrado cominciamo a capire se la consapevolezza delle nostre potenzialità sta prendendo una forma concreta". Su Tamberi, la cui presenza ai Mondiali indoor è stata ufficializzata in extremis, La Torre sottolinea "la generosità di questa partecipazione. Dentro questa ‘lucida follia’ c’è sostanza". Occhio già oggi a Zaynab Dosso, ora primatista italiana dopo 39 anni: si presenta con legittime ambizioni di finale nei 60. Impresa mai riuscita a nessuna azzurra.