Italia, una rivincita tira l’altra

di Doriano Rabotti

L’appuntamento è con la storia, più che con la cronaca: l’Italvolley cerca stasera alle 20 (Rai 3 e Skysport Arena) l’accesso alla finale mondiale contro la Serbia (che ieri sera ha battuto gli Usa 3-1), perché l’obiettivo finale per una squadra che in fondo ha 4 anni di esperienza in più rispetto all’argento dell’ultimo mondiale, è raggiungere i maschi di De Giorgi in una accoppiata storica che al volley azzurro non è mai riuscita (solo l’Urss due volte, l’ultima sessanta anni fa).

Davide Mazzanti non fa proclami, ma nemmeno si nasconde. E come ha fatto il collega Fefè, con il quale c’è un rapporto stretto e proficuo, non alza i toni della comunicazione: "Siamo tutti molto felici di essere arrivati qui, che poi è il traguardo che volevamo; conosciamo molto bene il Brasile, non vediamo l’ora di scendere in campo e affrontarlo nuovamente – ha detto il ct azzurro –. Ci abbiamo perso e proprio per questo motivo abbiamo voglia di affrontare nuovamente. Del loro ct Ze Roberto apprezzo il coraggio di prendere decisioni importanti nei momenti topici".

Battere il Brasile significa anche regalarsi la rivincita della finale mondiale di quattro anni fa, quando solo la Serbia negò l’oro alle azzurre. Con una variabile non secondaria: sulla panchina delle serbe adesso siede Daniele Santarelli, bravissimo tecnico italiano che nelle ultime annate ha dominato con Conegliano il mondo dei club, e che è anche il marito di Moki De Gennaro, libero azzurro. Sarebbe una sfida in famiglia senza precedenti, a questi livelli.

Le finali si terranno sabato ad Apeldoorn: alle 16 quella per il terzo posto, alle 20 quella per il titolo mondiale. Serbia e Stati Uniti hanno giocato in Polonia e dovranno trasferirsi, un piccolo vantaggio per Italia e Brasile che invece sono rimaste in Olanda dopo la seconda fase.