Mercoledì 24 Aprile 2024

Italia, una débacle: ma non siamo queste

Europei, al debutto la Francia ci domina: Geyoro-tris e 5-0 già nel primo tempo, poi il gol di Piemonte. Ora Islanda e Belgio per rialzarci

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Primo tempo: 5-0

FRANCIA (4-3-3): Peyraud-Magnin 7; Pertisset 6,5, Karchaoui 6 (st 43’ Baltimore), Renard 6,5, Tounkara 7; Geyoro 8,5 (st 22’ Dali 6), Bilbaout 7, Toletti 6,5; Diani 8 (st 33’ Bacha), Katoto 7 (st 33’ Sarr), Cascarino 7,5 (st 27’ Balard sv). A disp.: Chavas, Lerond, Palis, Torrent, Mateo, Mbock Bathy, Cissoko. Ct Diacre 7,5 .

ITALIA (4-3-3): Giuliani 5; Bartoli 5,5, Linari 5, Gama 4, Boattin 4,5; Galli 5 (st 1’ Rosucci), Giuliano 5 (st 1’ Simonetti), Caruso 5,5 (st 29’ Piemonte 7); Bergamaschi 5, Girelli 4,5 (st 14’ Giacinti), Bonansea 5,5 (st 36’ Di Guglielmo). A disp.: Schroffenegger, Durante, Sabatino, Bonfantini, Filangeri, Lenzini. Ct Bertolini 5.

Arbitro: Welch (Inghilterra) 6,5

Reti: pt 9’, 40’ e 45’ Geyoro, 12’ Katoto, 38’ Cascarino, st 31’ Piemonte

Note: ammonite Boattin, Simonetti, Gama

di Paolo Grilli

I nostri sogni da debuttanti si sono forse già infranti al quarto minuto, su quella respinta coi superpoteri di Peyraud-Magnin sulla conclusione di Bonansea, sua compagna di squadra nella Juve. Poi solo Francia e la notte inglese che cala rapida su un’Italia volenterosa, sì, ma costantemente col fiato corto contro una équipe di grandi atlete, ancor prima che di calciatrici di classe.

Europeo solo apparentemente in salita per la nazionale della ct Milena Bertolini dopo il pesante ko all’esordio. Contro Islanda e Belgio potremo senz’altro fare tutt’altra partita, senza inseguire sempre con un passo di ritardo e le idee, forzatamente, ridotte al minimo.

Della forza delle transalpine, che non battiamo dal 2000, sapevamo tutto. Ma un conto è conoscere nel dettaglio ogni movimento di Diani, per esempio, un altro fermarla mentre si invola sulla destra con una velocità proibita per la maggior parte delle calciatrici del globo. E se poi Geyoro non ne sbaglia una in mezzo (la tripletta arriva già a primo tempo) ti vedi privato di ogni arma per spuntarla.

Azzurre raramente in avanti, con qualche incursione che avrebbe meritato forse maggior fortuna (sempre Bonansea a ispirare), ma chiaramente in difficoltà nel raccordare centrocampo e retroguardia per resistere alle lucide ondate delle transalpine. Abbiamo perso quasi tutti i confronti uno contro uno e i raddoppi raramente hanno funzionato. Nella ripresa, Simonetti e Rosucci hanno cercato di mettere più vigore in mediana mentre la Francia scalava marcia. Boattin ha sfiorato il gol al 58’, Piemonte ha segnato con classe e rabbia rendendo un po’ meno amaro il risultato. Abbiamo sempre provato a giocarcela senza appiattirci all’indietro: non saremmo comunque riusciti a contenere la forza delle avversarie.

Che sono ora, a maggior ragione, tra le favorite per il successo finale.

Serve resettare, dopo la débacle. Mettendoci quella carica collettiva che, al maschile, ha fatto trionfare gli azzurri in Europa, e che ieri si è vista ben poco in uno stadio di Rotherham brulicante per il match. Siamo ottavi nel ranking Uefa, la Francia è seconda: non c’è l’abisso che si è visto ieri. Ma più che ai numeri, bisogna affidarsi al cuore: nel finale qualche bel segnale si è visto, in mezzo all’incubo.