Martedì 16 Aprile 2024

Italia rimandata, in finale ci va la Francia

Si ferma in semifinale la corsa degli azzurri in Nations League: troppo superiori i campioni olimpici, oggi la finalina con la Polonia

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ITALIA

0

FRANCIA

3

(22-25, 20-25, 15-25)

ITALIA: Giannelli, Michieletto 10, Russo 3, Romanò 6, Lavia 6, Galassi 6, Balaso (L), Anzani 1, Bottolo, Zaytsev 5, Recine, Sbertoli, ne Cortesia, Scanferla (L). All. De Giorgi.

FRANCIA: Chinenyeze 8, Patry 16, Clevenot 15, Le Goff 5, Brizard 3, Ngapeth 14, Grebennikov (L), Jouffroy, ne Toniutti, Boyer, Henry, Louati, Diez (L), Derouillon. All. Giani.

Arbitri: Simonovic, Cespedes.

Note: spettatori 7.320, durata set 27’, 25’, 22’ tot. 1h14’. Italia: 2 ace, 9 bs, 3 muri, e. 5. Francia: 11 ace, 16 bs, 4 m, 2 e.

di Doriano Rabotti

Stavolta la doppietta non riesce: un anno fa le due Italie del volley vinsero l’Europeo a braccetto, stavolta non potranno farlo con la Nations League che le ragazze hanno alzato una settimana fa. La corsa dei maschi si ferma in semifinale, oggi faranno la finalina per il terzo posto contro la Polonia, partita che ha lo stesso sapore di una pasta scotta e senza sale.

La sensazione è che sia stata buttata al vento una grande occasione più per demeriti propri che per forza dell’avversario, anche se nella pallavolo le due cose sono sempre abbracciate in modo indissolubile. Ma non c’è stato bisogno della Francia migliore, per mettere in crisi le certezze che il gruppo di De Giorgi ancora deve finire di costruirsi. I primi due set sono scivolati come sabbia dalle mani per la superiorità avversaria dalla linea del servizio, ma anche per scelte di piazzamento a muro spesso singolari, soprattutto su Patry. Il resto l’ha fatto la furbizia di un avversario che non ha vinto i Giochi per caso, perché in tutti i ruoli ha giocatori di talento. Il problema in ricezione al momento è il più preoccupante per il gioco azzurro, perché si era proposto anche nella sconfitta contro i galletti nel girone di qualificazione e perché anche i cambi tentati ieri non l’hanno risolto. Neanche l’ingresso di Zaytsev dalla fine del secondo set, da opposto usato anche in ricezione, ha prodotto significativi cambi di rotta, anche se Ivan ha attaccato meglio di Romanò.

La verità è che oggi l’Italia maschile è un gradino sotto questo livello. È giovane, ha il tempo per crescere, e anche talenti che in prospettiva torneranno utili a partire dal giovane Rinaldi. Ma nell’immediato, anche in prospettiva mondiale, gli azzurri non possono partire favoriti.

Oggi alle 18 la sfida per il terzo posto, alle 21 la finalissima tra gli Stati Uniti che riescono sempre a tirare fuori una concretezza pazzesca, e la Francia di Giani, che al di là della soddisfazione professionale sicuramente in cuor suo avrà sofferto nel vedere l’Italia così in difficoltà, da azzurro vero.