Ecco perché l'Italia non è andata ai Mondiali. Il futuro di Mancini e della Nazionale

Il Ct resterà? Si fanno già i nomi di possibili sostituti

La delusione è enorme. L'Italia non andrà ai Mondiali di calcio per la seconda volta consecutiva. Eliminata dalla Macedonia del Nord. E per la seconda volta consecutiva è stata eliminata agli spareggi (quattro anni fa a estrometterci fu la Svezia che vinse 1-0 a Stoccolma per poi pareggiare a San Siro). Niente Mondiale in Russia nel 2018 e niente Mondiale in Quatar del 2022 (la prima edizione che si disputerà in inverno).

Le altre qualificazioni: chi ancora spera

Ma cosa ci ha portato a questa eliminazione? Quale sarà ora il futuro della Nazionale di Mancini?

Dalle stelle alle stalle

Difficile dirlo. Perché la Nazionale è passata in pochissimi mesi dalle "stelle alle stalle". Sembra ieri (in effetti era l'11 luglio dell'anno scorso) che il rigore parato da Gigio Donnarumma contro l'Inghilterra ci regalava l'Europeo di Calcio. Una vittoria inaspettata. Frutto del lavoro del Ct Mancini che dalle "stalle" l'aveva riportata alle "stelle".

La doppia delusione

Sì perché dalla grandissima delusione dell'esclusione da un Mondiale dell'Italia guidata dal Ct Ventura era partita la ricostruzione del Mancio. Aveva preso una Nazionale smarrita e, attraverso il gioco, l'aveva portata alle qualificazioni per l'Europeo e alla vittoria.

Effetto Europeo

Da lì però la Nazionale si è smarrita. Il girone di qualificazione non pareva impossibile. Unico scoglio la Svizzera. Eppure a 2 partite dal termine sembrava praticamente fatta. Sarebbe bastata una vittoria in uno dei due incontri con la Svizzera, in trasferta il 5 settembre e a Roma a novembre.

Bastava un rigore

Sarebbe bastato che Jorgigho segnasse uno dei due rigori concessi in Svizzera e in Italia e saremmo stati al Mondiale. E nonostante questo sarebbe bastata poi un'ampia vittoria con l'Irlanda del Nord (non il Brasile) a fine novembre. Ma niente, 0-0. Pazienza, ci toccherà battere la Macedonia (vittoria data per scontata) e poi affrontare il temibile (invece) Portogallo di Cr7. E infatti i timori erano tutti concentrati già al match contro il Portogallo. E pensare che i rigori ci avevano fatto vincere l'Europeo, e pensare che proprio Jorgigho era stato uno degli eroi decisivi dal dischetto.

Le occasioni mancate

Ma la storia insegna che le occasioni vanno colte al primo colpo. Dire "Va be' abbiamo un'altra possibilità, e poi un'altra e poi un'altra" non porta mai bene. Perché nello sport quando gli obiettivi incominciano a sfuggire poi subentra l'ansia, la necessità di fare risultato a tutti i costi, il nervosismo, la palla che non entra anche se domini e poi... poi all'ultimo minuto un tiro da 30 metri finisce all'angolino e sei eliminato.

Giocatori fuori forma

Certo l'Italia di ieri non era quella piena di entusiasmo ed energia dell'Europeo. Alcuni giocatori (le pagelle degli Azzurri) non sono al top della condizione: Barella, che era stato uno dei protagonisti in Inghilterra, da mesi non attraversa ad esempio uno stato di forma eccezionale. Così Jorgigho che forse non si è più affrancato dai 2 rigori decisivi sbagliati. Un tarlo per lui.

Il futuro

E ora? Se dopo il disastro di Ventura era stato "facile" voltare pagina, scegliere un nuovo Ct qui la cosa non è così "semplice". Perché Mancini nonostante il disastro della mancata qualificazione ai Mondiali solo sei mesi fa aveva ottenuto uno dei più grandi risultati della storia della Nazionale.

Dimissioni di Mancini?

Qualsiasi allenatore dopo una disfatta del genere si sarebbe dimesso, ma Mancini proprio per il successo all'Europeo è in una condizione differente. Aveva avviato un lavoro che aveva portato l'Italia a risultati sorprendenti attraverso il gioco: aggressività, attacco, costruzione dal basso. Un progetto che doveva continuare, e che è continuato attraverso i giovani.

I nomi dei possibili sostituti

Ma le pressioni sul Ct della Nazionale sono sempre elevatissime. E in caso di "passo indietro" di Mancini già circolano i primi nomi: dall'ipotesi Allegri (attuale allenatore della Juve) a Cannavaro (Capitano nell'ultimo Mondiale vinto dall'Italia nel 2006 in Germania) magari in tandem con Lippi che di quella Nazionale fu il Ct. Ieri Mancini non ha nascosto la delusione al termine del match e si è detto "primo responsabile della mancata qualificazione". L'impressione è che si sia preso qualche giorno per riflettere e per decidere cosa fare.

Difficile pensare però a una ricostruzione senza Mancini. Se infatti l'Italia di Ventura sembrava una nazionale "vecchia" con poca qualità e senza uno sbocco possibile, Roberto Mancini aveva avviato un lavoro di ricostruzione che proprio sui giovani aveva fatto leva e, anche ieri sera, i giovani non mancavano in campo, a partire da Raspadori.

I record di Mancini

Mancini infatti arriva a questa eliminazione con numeri impressionanti. Un Europeo vinto e sole 4 sconfitte su 47 partite giocate e un record assoluto di 37 partite consecutive senza sconfitte per la Nazionale.