Martedì 16 Aprile 2024

Italia, i sogni sbattono sul muro del Brasile

Delusione per le azzurre che non bissano l’impresa mondiale dei ragazzi e cedono in semifinale: domani la finalina contro gli Stati Uniti

ITALIA

1

BRASILE

3

(25-23; 25-22; 24-26; 19-25)

ITALIA: Sylla 17, Danesi 10, Egonu 30, Bosetti 5, Lubian 8, Orro, De Gennaro (L), Pietrini 7, Malinov, ne Bonifacio, Chirichella, Fersino, Gennari, Nwakalor. All. Mazzanti.

BRASILE: Gabi 10, Da Silva 18, Lorenne 14, Rosamaria 11, Gattaz 11, Macris 2, Nyeme (L), Nascimento 2, Gambatto, Pridaroit, Ratzke, ne Tainara, Araujo, Lorena. All. Zé Roberto.

Arbitri: Ozbar e Myoi.

Note: durata set 26’, 25’, 30’, 26’ tot. 1h47’. Italia: 4 ace, 9 bs, 6 muri, 10 e. Brasile: 0 ace, 5 bs, 21 muri, 5 e.

di Doriano Rabotti

Il derby spaccafamiglia non ci sarà, la rivincita mondiale nemmeno. Niente Italia-Serbia per l’oro come quattro anni fa, niente sfida tra la nostra De Gennaro e il marito Daniele Santarelli che siede sulla panchina delle slave.

Si ferma contro un Brasile monumentale la corsa delle azzurre, e solo la finale dirà se per l’Italia è un’occasione persa o se le avversarie di ieri sono semplicemente le più forti del momento. Ieri lo sono state per l’attenzione chirurgica che hanno saputo dedicare a neutralizzare tutte le qualità delle azzurre, alle quali è difficile rimproverare qualcosa perché anche quando l’ultimo set era ormai largamente compromesso, hanno comunque continuato a lottare.

Forse l’eccessiva dipendenza in attacco dalla Egonu, che ha superato il trentello ma anche sbagliato molto, è l’unica obiezione concreta che si possa muovere alle azzurre, che domani alle 16 giocheranno la finale per il bronzo contro gli Stati Uniti della leggenda Kiraly.

Un mito è anche Zè Roberto, primo allenatore a vincere le Olimpiadi con maschi e femmine: se dovesse farcela sarebbe anche il primo a far vincere un mondiale femminile alle carioca, trascinate anche ieri da una devastante Gabi.

Ma credeteci, la differenza non l’hanno fatta le schiacciate, ma la difesa e il muro (21 punti...) di gomma opposto alle botte delle azzurre, capace di erodere gradualmente la fiducia delle ragazze di Mazzanti, portandole a dover giocare fuori giri e a sbagliare molto.

"C’è ancora una medaglia da provare a prendere, anche se non è quella che volevamo. Ora la cosa più difficile è recuperare le energie mentali perché lavoravamo da quattro anni per quesot obiettivo", ha raccontato a fine partita trattenendo le lacrime Anna Danesi, centrale tra le migliori al mondo.

"Abbiamo sempre inseguito e non siamo mai riusciti a stare comodi dentro la partita, mi aspettavo una partita punto a punto e invece abbiamo fatto fatica, vivendola sempre con un po’ di affanno in più – ha aggiunto il ct Mazzanti – abbiamo avuto la possibilità di andare sul 2-1 nel finale del terzo set, l’abbiamo sprecata e poi nel quarto avevamo finito un po’ le idee. Dispiace perché ci sta perdere una partita, dispiace non essere stati in campo come volevamo. Adesso dobbiamo rimettere insieme la nostra consapevolezza che ha avuto un colpo importante, ora dobbiamo giocare al meglio per la medaglia di bronzo".

E’ difficile da fuori capire quanto la pressione abbia appesantito le gambe delle azzurre: il ct ha fatto un lavoro preciso di alleggerimento consapevole e di consapevolezza leggera, ma ancora una volta essere la squadra favorita non ha aiutato l’Italia. Chiedere ai fenomeni di Velasco per credere...